Olgiate, Montano scopre le carte: in Paese da vivere tanti leghisti, ma senza simbolo

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OLGIATE OLONA – Paese da vivere scopre ufficialmente tutte le carte. Dopo le voci, le indiscrezioni, gli addi annunciati (e rientrati) come quello Leonardo Richiusa e quello fresco fresco di Alberto Albè Gianni Montano mette sul tavolo squadra che tenterà di conquistare vittoria e diritto di governare per il secondo mandato e non interrompere il percorso amministrativo avviato.

I candidati

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Michele Albè, Antonella Borrini, Mauro Carnelosso, Stefano Colombo, Sofia Conte, Angela Di Pinto, Manuela Gorini, Paolo Graziani, Roberto Lavezzari, Paolo Maccabei, Eva Marchesin, Sabrina Monfrini, Nicola Puddu, Leonardo Richiusa, Andrea Silanos, Luisella Tognoli. Questi i 16 candidati in lista e tra questi non c’è una figura storica della vita politica olgiatese: Ugo Bassi, l’uomo che da sempre ha sempre tenuto a bada conti e spese di Villa Gonzaga seguendo il bilancio.

Leghisti senza simbolo

Quelli appena trascorsi sono stati per la geografia politica di Olgiate come il Big Bang primordiale. E di esplosione in esplosione si è arrivati a questa tornata elettorale dove chi si era diviso si è riunito, dove non sono mancate fughe, cambi, attacchi personali e tutte le varie perle che di solito fanno da corredo a una sfida elettorale sentita, sanguigna, dura. Come sarà quella in corso.

E scorrendo la lista di Paese da vivere la prima cosa che balza all’occhio è che ci sono pezzi di Lega, tesserati storici (non a Olgiate) come Michele Albè e più recenti come Stefano Colombo e candidati che da tempo non hanno più la tessera, ma che gravitano o hanno gravitato attorno al Carroccio. Leghisti candidati, ma anche fuori dalla lista e che lavorano con il gruppo. Leghisti senza simbolo però: il brand di partito sta dall’altra parte. Con il centrodestra. Non solo. C’è anche il Partito democratico. O meglio Leonardo Richiusa. Che da da sempre è punto di riferimento dell’area di centrosinistra e in particolare del Pd. Ma anche in questo caso non c’è il simbolo. Sfilato dalla competizione per scelta: ufficialmente, infatti, il Pd è stato parcheggiato ai box. Forse per opportunità politica. Dubbio la cui risposta rimarrà in stand by. La motivazione ufficiale l’ha spiegata più volte lo stesso candidato sindaco Gianni Montano: «Non mi interessano i simboli e le appartenenza politiche di ognuno. Quello che conta per me sono le persone e quello che possono dare al paese da cittadini olgiatesi e non da tesserati ai partiti». Parole che in sintesi significano “Siamo civici”.

La voce di sindaco

Il candidato sindaco Gianni Montano: «Sono molto soddisfatto del lavoro fatto. Abbiamo creato una squadra formata da persone con esperienza amministrativa e tanti giovani. Una lista realizzata nel segno della continuità, senza trascurare il rinnovamento. In squadra ci sono donne e uomini che hanno deciso di mettersi con entusiasmo a disposizione del paese e che rappresentano tutta la comunità olgiatese. Dopo 5 anni di amministrazione la gente ha percepito e toccato con mano l’operatività della mia amministrazione, che è andata oltre la progettualità realizzando concretamente un programma elettorale ambizioso come quello presentato nel 2014.  I cittadini olgiatesi hanno espresso il loro consenso nei miei confronti due volte. La prima cinque anni fa votandomi e ora chiedendomi di ricandidarmi. Paese da vivere  è un progetto civico politico aperto e libero che è diventato con il tempo un interlocutore attento e veloce  tra l’amministrazione e la cittadinanza»

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