Strage di Samarate, Maja in tribunale. Slitta il primo incontro padre-figlio 

Omicidio maja samarate processo

SAMARATE – Si è aperto oggi, 13 gennaio, il processo a carico di Alessandro Maja, l’uomo che all’alba del 4 maggio ha ucciso nella loro villetta di Samarate la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia. Unico sopravvissuto, dopo un lungo periodo di ospedale, il figlio Nicolò, assente questa mattina in tribunale a Busto Arsizio.

L’incontro con il suocero

Nell’aula Falcone e Borsellino erano presenti Giulio e Mirko Pivetta, rispettivamente il padre e il fratello di Stefania. Il suocero ha fissato a lungo Alessandro Maja mentre faceva il suo ingresso in aula, ma l’uomo che ha prima amato e poi ucciso sua figlia ha tenuto sempre lo sguardo abbassato. Il geometra, che è apparso provato e lento nei movimenti, ha scritto dal carcere diverse lettere al figlio, che non ha mai risposto. E il primo incontro faccia a faccia oggi è slittato. Nicolò, che si sta ancora riprendendo, è stata tenuto a casa. Presto dovrà testimoniare e la famiglia lo vuole preservare il più possibile. 

Le amiche in aula 

Presenti in tribunale anche un gruppetto di amiche di Stefania (nella foto in alto con Giulio Pivetta). «Lei non ci può vedere ma siamo qui per lei», hanno detto all’ingresso. «L’avevo vista il giorno prima», racconta una di loro. «Mi aveva detto che aveva avuto una giornata difficile, ma voglio smentire che fosse in crisi con il marito. Erano una famiglia normale. Non riusciamo a capire perché ce l’ha portata via». 

Subito rinvio

Il processo è stato immediatamente rinviato alla prossima udienza in quanto pochi giorni fa è improvvisamente scomparso Manuel Gabrielli, avvocato dell’imputato.  Il nuovo difensore ha chiesto alla Corte d’assise presieduta dal giudice Giuseppe Fazio (a latere Cristina Ceffa e la giuria popolare) i termini a difesa. Si torna in aula il 27 gennaio.

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