BUSTO ARSIZIO – L’istituto cinematografico Antonioni di Busto Arsizio fissa la data del primo Open Day per l’anno accademico 2022-2023: sabato 26 febbraio alle 14. L’incontro, nel rispetto delle norme Covid vigenti, si svolgerà in videoconferenza online e sarà tenuto dai docenti, rispettivamente di regia e di recitazione, Vittorio Rifranti e Matteo Bosurgi.
I docenti
Vittorio Rifranti è un regista noto per lavori quali “Tagliare le parti in grigio” del 2007 – che gli è valso il Pardo come miglior opera prima al 60º Festival di Locarno – o “I passi leggeri” del 2018, mentre Matteo Bosurgi, è un attore che ha preso parte a lavori come “Six Underground” con la regia di Michael Bay, “Provaci ancora Prof” di Rossella Izzo e “Gomorra – La Serie” diretto da Francesca Comencini. Toccherà a loro “aprire le porte” alle potenziali matricole che sognano un futuro nel mondo del cinema.
La scuola
L’Istituto Antonioni, aperto nel 2008, è specializzato nella formazione di figure professionali legate al mondo del cinema e degli audiovisivi, come registi, attori, sceneggiatori o responsabili casting. Il suo percorso di studi è strutturato in tre anni. Il primo fornisce basi comuni a tutte le matricole, mentre dal secondo gli studenti sceglieranno tra due possibili indirizzi: regia o recitazione.
Come accedere
Per iscriversi all’Open Day, sarà necessario compilare il modulo pubblicato sul sito dell’Istituto all’indirizzo https://www.istitutoantonioni.it/ oppure inviare una mail con i propri dati a segreteria@istitutoantonioni.it. Gli iscritti riceveranno le istruzioni per l’accesso alla videoconferenza via mail.
Altre opportunità
Nonostante la necessità di svolgere l’Open Day online, sono state predisposte delle iniziative aggiuntive. Innanzitutto, sarà possibile concordare con la segreteria un appuntamento per accedere di persona alla sede dell’Istituto in Via Magenta. Inoltre, sarà possibile prenotare anche un colloquio telefonico per richiedere le informazioni orientative, in caso di impossibilità di prendere parte all’Open Day.
di Eleonora Savino