OJM, il miglior attacco è la difesa

Openjobmetis Varese attacco difesa
Massimo Bulleri abbraccia Luis Scola

VARESE – Il successo di sabato contro il Banco di Sardegna Sassari ha improvvisamente riacceso le speranze (e anche il morale) della Openjobmetis nella rincorsa verso la salvezza. Nessun regalo da parte dell’indimenticabile idolo Gianmarco Pozzecco, coach degli isolani, anzi piuttosto arrabbiato per una sconfitta che potrebbe costargli una postazione “nobile” nei play-off.

L’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere le partite

La resurrezione della Openjobmetis ha tante sfaccettature, ma una in particolar modo. L’efficacia difensiva. E, aggiungiamo noi, una maggiore continuità di prestazione sul parquet (a parte un -9, massimo svantaggio, sabato i biancorossi sono riusciti a non prendere “imbarcate”, i famosi “terzi periodi”, che, per esempio, sono costati i k.o. con Reggio Emilia e Treviso). Un famoso detto di John Madden (vecchio allenatore della NFL) recitava “l’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere le partite”. In epoca di porte chiuse, ovviamente, non c’è purtroppo alcun biglietto da vendere. Ma sabato è stata la prova provata che è il miglior attacco è la difesa. Necessità fondamentale per la Openjobmetis anche nei precedenti referti rosa, quando, sfruttando sempre cinicamente l’assenza del giocatore di turno nelle squadre avversarie, era stata efficace a proteggere il Fort Apache della propria area colorata. Contro Brescia, a Bologna contro la Fortitudo (out Banks), a Trento (out Maye e Williams), contro Brindisi (out D’Angelo Harrison), contro Cremona (TJ Williams presente ma infortunato) e, appunto, contro Sassari (out Bendzius e Treier). In quasi tutti i successi c’è stata la firma del collettivo e, tra tutti, di Toney Douglas, il termometro della squadra. Tornato a fare quello che faceva in Nba, cioè un pò di tutto, difesa compresa, ma qui anche la “prima punta”.

Massimo Bulleri sta plasmando la sua squadra?

La speranza che sabato si sia acceso quel “clic” per girare la stagione della Openjobmetis è di tutti e, soprattutto, di coach Massimo Bulleri (nella foto). Stravolto e provatissimo a fine partita, ma anche lucido (come quando ci ha rinfacciato un pò stizzito che la peggior difesa del campionato è in realtà quella di Treviso) e determinatissimo come non mai a non fallire nella sua prima avventura da capo allenatore. La squadra ha chiaramente i suoi difetti, però con una più equa distribuzione dei tiri (non come lo stucchevole tiro al bersaglio che ha stortato i ferri della Segafredo Arena di Bologna), una forte difesa e un ritrovato equilibrio tattico forse è ancora possibile sperare. Da subito riconosciamo un merito a Bulleri. Quello di aver saputo tenere saldo il timone nelle proprie mani durante le tempeste più violente della stagione (sconfitte in serie e focolaio Covid). Senza che nessuno dei giocatori e dell’ambiente sbracasse…

Quando Douglas, Ruzzier, De Nicolao, Beane riescono a correre

Sabato un cambio di passo importante è arrivato dagli esterni. Azzeccata la scelta di puntare su Giovannino De Nicolao (come da noi invocato), pur con i difetti del caso dovuti alla inesperienza, ma anche con quella faccia tosta e con quella vivacità che il playmaker di Camposampiero sa garantire sui due lati del campo. Poi Ruzzier, alla sua miglior partita stagionale, ficcante in penetrazione, al di là dei limiti conclamati in difesa (Spissu lo ha attaccato più volte con efficacia). Douglas, un po’ playmaker e un po’ guardia, in fondo né uno e né l’altro, però decisivo al tiro e nelle altre voci statistiche. E Beane (ancora condizionato dall’infortunio), sempre determinante quando c’è da far valere il proprio atletismo. Insomma, quando gli esterni riescono a correre (e per farlo bisogna difendere…) e quando non sono costretti a “pompare palla” contro la difesa schierata, la squadra ne trae infinitamente giovamento.

Egbunu, Scola e Morse a dare solidità sotto canestro

Il nuovo assetto è stato possibile grazie alla “protezione del ferro” garantita dall’atletismo di Egbunu e di Morse e dalla grande intelligenza cestistica di Luis Scola. Il quale ha rinunciato volentieri a prendersi i suoi tiri per mettere le mani nel fango e per aiutare la squadra a vincere. Ci saremmo aspettati, diciamo la verità, uno Scola “modello Corny Thompson” (e cioè con la doppia dimensione interna e a punire sugli scarichi), ma evidentemente El General, a quasi 41 anni, sta ancora patendo fisicamente gli strascichi del Covid. Quello che gli chiede coach Bulleri è di essere utile alla squadra e di prendersi i tiri che contano. Da autentico fuoriclasse qual è.

Strautins, Ferrero (e De Vico) multitasking

Il nuovo assetto ha risvegliato anche le ali, sinora tarpate. Strautins magari non è ancora brillante al tiro come nel girone d’andata, è stato efficace come assaltatore in campo aperto e a rimbalzo. Capitan Ferrero è apparso quello dei giorni migliori, ruggente in difesa e puntuale sugli scarichi. Il sacrificato nell’assetto con 3 piccoli è stato De Vico, in realtà mai troppo convincente dopo il rientro dall’infortunio, il quale però dovrà farsi trovare pronto perché le occasioni non mancheranno. A partire da domenica contro Carlos Delfino.

Una lotta all’ultimo sangue con le dirette concorrenti

Una grande vittoria è arrivata sabato contro Sassari, ma è impossibile stilare marce-salvezza. Per il semplice motivo che, a 8 giornate dalla fine, adesso le partite contano il doppio. Quindi i successi andranno conquistati uno dopo l’altro. Chi si aspettava di volare dopo i passi falsi dalle dirette concorrenti della Openjobmetis si è dovuto immediatamente ricredere. A parte Cantù (beffata allo sprint a Trieste), Cremona ha battuto Pesaro (senza coach Repesa in panchina) e, incredibile, Trento ha prevalso contro la corazzata-Milano, letteralmente “bollita” dal doppio turno infrasettimanale di Eurolega (ma anche la Dolomiti Energia mercoledì aveva dovuto battere il Partizan Belgrado). Insomma, nessuno regalerà niente a nessuno. E se salvezza dovrà essere, la Openjobmetis dovrà conquistarsela partita dopo partita…

Clamoroso! La OJM batte il Poz e spera ancora nel miracolo-salvezza (89-74)

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