Paese impoverito, la fotografia del fisco

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di Antonio Laurenzano

Scadenze fiscali alle porte, redditi da dichiarare, imposte da versare. Ma quale Italia si è presentata al Fisco nel 2018? Dal Dipartimento delle Finanze del Mef è arrivata una fotografia in bianco e nero di redditi e ricchezza degli italiani. Un Paese impoverito, con un dato allarmante: 13 milioni di contribuenti non pagano l’Irpef perché il reddito imponibile risulta sotto la soglia di esenzione. Il reddito complessivo è in calo di oltre 5 miliardi di euro (-0,6%). Una diminuzione dell’1,3% dell’imponibile Irpef causata dalla criticità economica di alcuni settori produttivi e dai bassi livelli pensionistici: il 70 % delle pensioni (12,6 milioni di assegni Inps) non supera le mille euro mensili!

Solo il 5,3% dei contribuenti ha dichiarato più di 50 mila euro, versando il 39,2% dell’Irpef totale. Da 100 mila a 200 mila euro di reddito ci sono quasi 428 mila soggetti (l’1,4% della platea complessiva) che versano il 13% di tutta l’Irpef. Oltre i 300 mila euro di reddito si collocano poco più di 38 mila “paperoni” che versano il 6% dell’imposta personale

laurenzano reddito fisco paeseSono stati 41,2 milioni i contribuenti che hanno presentato nel 2018 la dichiarazione dei redditi con un incremento dello 0,83% rispetto agli anni scorsi. Fortemente diversificato il reddito medio dichiarato per singola categoria: il più elevato è quello dei lavoratori autonomi che è pari a 43.510 euro (con un incremento del 4,2% rispetto al 2016), seguito da quello degli imprenditori individuali che ammonta a 22.110 euro (con un incremento reale del 3,8% rispetto al 2016). Lavoratori dipendenti e pensionati si attestano rispettivamente a 20.650 euro (-0,6%) e a 17.430 euro (+1,5%). Il reddito medio da partecipazione in società di persone e assimilate risulta pari a 18.380 euro.

Significativo il dato che emerge dalle “tax expenditures”: le deduzioni (abitazione principale e oneri deducibili) valgono circa 35,5 miliardi di euro; le detrazioni ammontano a 70 miliardi di euro (in crescita le spese per recupero edilizio e mobili). Un totale di 105,5 miliardi di euro.

Su base geografica, il reddito medio più alto risulta in Lombardia (24.720 euro), seguita da Emilia Romagna e Trentino Alto Adige. Il più basso è in Basilicata, Molise e Calabria (14.120 euro). Il reddito complessivo dichiarato per l’anno 2018 dai contribuenti italiani è stato di circa 838 miliardi di euro per un valore medio di 20.670 euro. A fronte di un’imposta netta totale dichiarata pari a 157,5 miliardi di euro, particolarmente interessante il dato statistico sull’imposta media: è stata pari a 5.140 euro e ha riguardato il 75% dei contribuenti (30,7 milioni di soggetti). Rispetto a dieci anni fa il reddito medio reale risulta in flessione del 3%!

Una mole notevole di numeri per situazioni reddituali diverse generate da un macchinoso sistema tributario che attende l’intervento del Legislatore per una semplificazione amministrativa. Una chimera! L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 13/E dello scorso 31 maggio, ha diramato la “Guida alla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche per l’anno d’imposta 2018”: 385 pagine!

Siamo alla follia! Contribuente: cittadino o suddito? Al di là delle analisi statistiche è   arrivato il momento di rendersi conto che, con un’economia in stagnazione, il re è nudo. A bando promesse e proclami, si metta finalmente mano a una seria (e sostenibile!) riforma tributaria che possa trainare la ripresa economica nel segno della certezza, della semplificazione e della equità della tassazione. Il resto è misero teatrino di provincia!

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