Il Panathlon Varese premia i talenti e Chicca Macchi

Panathlon Varese Talenti Macchi

VARESE – Passerella di talenti al Panathlon club Varese, regista di una serata di premiazioni del territorio e di un tributo Chicca Macchi, la più titolata giocatrice italiana di pallacanestro (9 scudetti, 8 Coppe Italia, 11 Supercoppe e 1 Euro Cup). A fare gli onori di casa è stato il presidente Franco Minetti, orgoglioso di aver organizzato una conviviale con gli occhi al futuro.

Le premiazioni

Premiate le sei società protagoniste dell’iniziativa del Panathlon Varese “ripartiamo insieme”. Il progetto, lanciato a fine 2020, aveva come obiettivo la valorizzazione di quelle realtà che con forza hanno reagito alla pandemia riattivando le attività giovanili. In passerella Bosto Calcio, Varesina Ginnastica e Scherma, Centro Studi Sport CSI Varese, Orinese, Ciclovarese Challenge e Virtus Luino. Assegnati anche i premi “talenti” ad atleti protagonisti nello sport e nella vita: Aurora Raia e Alessandra Savio (Tiro con l’Arco), Elena Rigoli (Kayak), Alice Ricci (Ginnastica Artistica), Manuel Zanini (Atletica), Giuseppe Tricarico (Tennis).

Il tributo a Chicca Macchi

Il Panathlon Varese ha poi tributato un doveroso riconoscimento a Laura Macchi. “Chicca”, classe 1979 ha speso la propria vita per il basket femminile in Italia e all’estero, fino ad arrivare alla Wnba con le Los Angeles Sparks. A questo si aggiunge l’incredibile esperienza in maglia azzurra (113 presenze e 1.387 punti). La chiacchierata, condotta dal giornalista sportivo Giuseppe Sciascia e arricchita dalle testimonianze sul campo raccontate da Toto Bulgheroni e da Paolo Vittori, ha messo in risalto la visione dello sport e l’attaccamento al territorio di Chicca Macchi. “La carriera ad alto livello è un gioiello bellissimo, ma non dura in eterno. Lo sport è divertimento e se vai in palestra senza sorriso è già un problema. Di pari passo allo sport deve girare anche la scuola, alla quale va prestata analoga attenzione”. Parlando della sua strabiliante carriera ha infine svelato un piccolo rimpianto (“spiace non aver conquistato e festeggiato un grande successo nella mia città”). Per questo c’è sempre tempo, non più come giocatrice, ma come dirigente. Pare infatti che il progetto di Luis Scola (nuovo ad della Pallacanestro Varese) contempli anche il basket femminile, sull’esempio di Reyer Venezia e Virtus Bologna. E chissà che un domani Varese non possa festeggiare uno scudetto in rosa.

Il Panathlon Varese sempre più in alto con Roncaglione e Schranz

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