Tre candidati sindaco per Daverio: Martino, Colombo e Tognola a confronto

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DAVERIO – Programmi, liste, sogni nel cassetto. A poco più di due settimane dal voto per le amministrative, e in attesa del possibile incontro a tu per tu, i tre candidati sindaco di Daverio si confrontano sulle colonne di Malpensa24. Sette domande per tratteggiare analogie e differenze, ventuno risposte che possono aiutare a conoscere meglio chi guiderà il Comune nei prossimi cinque anni. Marco Colombo per “Daverio Davvero”; Franco Martino, primo cittadino uscente, per “Star bene a Daverio”; Alberto Tognola per “Daverio Cresce”.

Perché ha scelto di ricandidarsi?

Martino: «Ha insistito la maggior parte del gruppo con cui in questi anni abbiamo amministrato Daverio. È stata una scelta pensata fino all’ultimo, conosciamo le difficoltà di questo lavoro ma abbiamo scelto di riprovarci puntando su continuità e innovazione».

Colombo: «Perché, dopo il mio percorso nel mondo associativo e imprenditoriale, penso di poter mettere al servizio del paese la mia esperienza per innovare anche da un punto di vista delle strategie amministrative il nostro Comune. Vorrei un rapporto ancora più stretto tra pubblico e privato, lavorando unitariamente per accedere alle risorse dei bandi europei, di quelli nazionali e regionali e di quelli garantiti dal Recovery fund».

Tognola: «Voglio impegnarmi ancora perché non voglio che l’impronta e il patrimonio di quanto ho fatto come sindaco tra il 2006 e il 2016 vadano completamente dispersi. Abbiamo realizzato una serie di opere pubbliche e dato una spinta culturale con la realizzazione della palazzina della cultura. Negli anni successivi il paese è tornato indietro, non si è fatto quanto si doveva fare. Così dopo un anno di preparazione e incontri ho scelto di ripresentarmi con “Daverio Cresce”».

Quali sono i tre punti fondamentali del suo programma?

Martino: «Il primo punto è lo sfruttamento di tutte le risorse disponibili per progetti che rilancino la città e il territorio; penso, per esempio, al completamento dell’anello di videosorveglianza agli accessi al paese o agli investimenti viabilistici e pedonali. Poi, per famiglie, giovani e anziani, puntiamo al miglioramento dei servizi attuali, alla creazione di un Consiglio comunale dei ragazzi e al moltiplicarsi di iniziative intergenerazionali. Infine il mondo delle attività di volontariato: durante la pandemia è nato il servizio di volontariato comunale e vorremmo proseguire su questa strada».

Colombo: «Il reperimento di risorse attraverso i bandi, lavorare sulla sanità al servizio dei cittadini, investire sui nostri giovani. Se il primo punto è chiaro, sul secondo credo si debba lavorare per il decentramento di alcuni servizi e per una gestione più prossima ai nostri anziani, ai diversamente abili e alla comunità intera. Occorre puntare sulla prevenzione e abbreviare iter burocratici spesso troppo lunghi; altro obiettivo poi è una casa diurna per persone non autosufficienti, con possibilità di assistenza dalle 7 del mattino alle 8 di sera. Per i giovani, invece, penso a un’area di co-working da creare sopra la biblioteca e all’ampliamento delle strutture dedicate allo sport».

Tognola: «In cima a tutto metterei l’ambiente e la sua difesa. Penso per esempio alla vicinanza con l’aeroporto di Malpensa: tutelare il posto in cui viviamo significa anche tutelare la salute di tutti noi; un lavoro che abbiamo iniziato anni fa e che vogliamo proseguire. Al secondo posto c’è il sociale: la pandemia ha accentuato situazioni di difficoltà presenti da tempo e occorre porre attenzione ai più deboli. Ci sono politiche iniziate in passato, come il “last minute market”, che devono essere portate avanti e migliorate. Al terzo le politiche giovanili, perché vogliamo dialogare con i nostri giovani e lasciare loro un mondo non peggiore rispetto a quello che abbiamo ricevuto noi».

Quale pensa debba essere il rapporto con gli altri Comuni della Valbossa?

Martino: «Il rapporto è già stretto, ma deve esserlo sempre più. Sul territorio ci sono già tante cose che facciamo insieme: il piano di zona, la struttura e le attività della scuola media, il consorzio della Valbossa, le convenzioni su materna e primaria e quella sulla polizia locale. La cooperazione è la strada che da anni cerchiamo di perseguire ed è oggi più che mai una necessità. Pensiamo anche solo ai bandi e al Recovery fund, dove saranno premiate le aggregazioni».

Colombo: «Penso a una Valbossa metropolitana, in grado di portare a una vera e propria strategia di cooperazione con gli altri sindaci dell’area vasta. Ci sono alcuni servizi e alcune infrastrutture che possono essere realizzati solo insieme, comprendendo cosa manca sul nostro territorio, scegliendo le aree più adatte per realizzare i progetti e partecipando con un coordinamento sovracomunale ai bandi che potrebbero permetterne la realizzazione».

Tognola: «È un punto centrale, perché i Comuni oggi sono in difficoltà tra competenze enormi e risorse limitate. Oggi partiamo da convenzioni con le realtà circostanti per la scuola materna e per la primaria, per la polizia locale, per la scuola media. In caso di elezione proporremo la possibilità di unione con altri Comuni anche per quanto riguarda alcune funzioni della pubblica amministrazione: penso alla protezione civile come anche alla manutenzione delle strade e delle aree verdi».

Cosa cambierebbe della Daverio di oggi?

Martino: «È difficile rispondere. Il mio sogno nel cassetto è fare una struttura anche solo diurna per chi ha fragilità ed è da solo. È un sogno con anche tante difficoltà di realizzazione, ma la priorità sono senz’altro le fragilità presenti sul nostro territorio».

Colombo: «Più che cambiare migliorerei il rapporto di comunicazione tra amministrazione e cittadinanza. Voglio creare un’app per l’interconnessione dei servizi e per comunicare con il Comune. Da parte degli amministratori, poi, inserirei l’obbligo di rispondere entro ventiquattr’ore a qualsiasi esigenza venga sottoposta».

Tognola: «Migliorerei l’aspetto ambientale. L’attuale Amministrazione ha abbattuto una trentina di alberi ad alto fusto motivando la scelta con problemi di sicurezza; per noi e per diversi agronomi che abbiamo consultato, non in tutti i casi erano presenti queste problematiche. Si è fatto un danno e occorre maggiore attenzione. Poi rivaluterei la nostra palazzina della cultura, con un settore calato molto negli ultimi anni».

Quale è il suo rapporto con gli altri candidati?

Martino: «Ci conosciamo tutti e con uno di loro ho lavorato assieme per 11/12 anni. I rapporti oggi? Chiaramente in campagna elettorale diventa tutto un po’ più difficile».

Colombo: «Li stimo e li ritengo estremamente validi. Certo, loro hanno già amministrato mentre io e il mio gruppo non siamo ancora stati messi in condizione di dimostrare competenze e capacità. Puntiamo su innovazione, cambiamento e sui vantaggi di un’alternanza alla guida di Daverio».

Tognola: «Da un punto di vista personale non ho nessun problema con loro, ma non ne condivido le impostazioni. Ho proposto loro un confronto ma fin qui non se ne è fatto nulla; credo sia una possibilità importante, che purtroppo non è ancora stata accolta».

Cosa “ruberebbe” ai suoi sfidanti?

Martino: «Non “ruberei” niente a nessuno, ma sono due candidati validi. Di Tognola sottolineo l’esperienza e l’attenzione all’aspetto ambientale; di Colombo la capacità comunicativa e la professionalità nel mondo imprenditoriale».

Colombo: «A Martino la grande conoscenza della materia burocratica, a Tognola la capacità di sembrare sempre calmo nell’affrontare le diverse situazioni. Hanno elemento validi nei loro gruppi, ma non cambierei mai la mia squadre».

Tognola: «Nulla. Anche perché, a differenza nostra che abbiamo già distribuito il programma alla popolazione, da parte loro non ho visto niente. Manca questo elemento di chiarezza che ritengo fondamentale e, non avendolo, non saprei dire cosa prenderei da loro».

Cosa è per lei imprescindibile per un cittadino di Daverio?

Martino: «Le priorità sono molte, ma di imprescindibile ci sono le risorse che devono essere drenate da bandi e altri soggetti. Solo così si può aumentare l’attenzione verso fragilità in crescita. Penso, per esempio, alla necessità di sostenere cure assistenziali domiciliari».

Colombo: «La disponibilità di un bancomat, sparito dal nostro centro, e una piazza da sempre ambita e mai realizzata. Sono servizi essenziali per rendere Daverio davvero bella».

Tognola: «Dico una cosa che probabilmente la cittadinanza non sa: la prima cosa che il nuovo sindaco dovrà fare è rimettere in piedi la struttura comunale. Negli ultimi anni c’è stato “fuggi fuggi” di dipendenti e ora mancano un responsabile della segreteria, due figure all’ufficio tecnico e una in polizia locale. Solo con una macchina comunale a pieno regime ed efficiente si può rispondere alle tante esigenze dei cittadini».

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