“Parchi allo sbando e referendum sul sottopasso”. Sant’Anna alza la voce

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BUSTO ARSIZIO – Seicento alloggi del super condominio di Sant’Anna ancora con l’impianto di riscaldamento centralizzato, parchi allo sbando, sottopasso per il quale si chiede un referendum, centro sociale tutto per la guardia medica, tir che stazionano e tanto altro ancora. Non sono poche le questioni che gli esponenti del Comitato quartiere di Sant’Anna hanno messo sul piatto. Un rione che a loro piace definire un’oasi con tanto verde intorno, a dieci minuti dal centro, dalla stazione, dai supermercati, dalle autostrade e sulla strada per Malpensa. Un centro dove i bimbi possono ancora scorrazzare per le vie. Non vogliono sentir parlare di quartiere dormitorio alla periferia di Busto Arsizio. Loro non ci stanno. E i nodi sono venuti al pettine anche nell’ultimo consiglio comunale con l’interrogazione del Pd. Prima questione, la termoregolazione e l’efficienza energetica.

Impianti di riscaldamento centralizzati

parchi sbando referendumIl 70 per cento del rione di Sant’Anna si articola nel super condominio: 600 appartamenti, di cui un centinaio in mano all’Aler. «Bene, tutti hanno l’impianto di riscaldamento centralizzato – lamenta Francesco Cascio del Comitato quartiere – Di questi 40 hanno il riscaldamento acceso e sono disabitati e 14 dell’Aler sono vuoti e con il riscaldamento acceso. Non è giusto che tutti debbano pagare in egual misura, quando ci sono appartamenti di annate diverse, degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta con sistemi di dispersione del calore differenti e di isolamenti esterni diversi. Noi vogliamo pagare quello che consumiamo. È un problema di legalità del sistema. Chiediamo il rispetto delle regole». E poi gli abitanti del maxi condominio non mandano giù il fatto di avere due amministratori, uno generale, l’altro per il riscaldamento. «Ogni condomino all’anno deve sborsare dalle 900 alle 1600 euro per mantenere due amministratori – sbotta Forestieri – E supponiamo che si voglia vendere un bilocale, questo potrebbe fruttare più di 70 mila euro, ma la cifra cala drasticamente se si pensa al discorso del riscaldamento».

Sottopasso e centro sociale

parchi sbando referendumUn altro nodo spinoso, il problema del sottopassaggio. «L’amministrazione comunale precedente aveva ipotizzato un sottopasso all’altezza del parco Giotto oppure all’esterno ai confini del quartiere e per questo diversi anni fa avevano ottenuto dei finanziamenti dallo Stato. Poi tutto è taciuto. Secondo noi sarebbe auspicabile un progetto chiaro da sottoporre ai cittadini del rione tramite un referendum – propone l’altro esponente del comitato Ivan Forestieri – E poi c’è il discorso del centro Sociale. Sempre la passata amministrazione aveva concordato che una parte della struttura venisse destinata a servizi sanitari e l’altra metà a servizi sociali. Adesso vogliono mettere solo una guardia medica. A noi non va bene. Su due medici, ora ne abbiamo uno solo che fra non molto andrà in pensione. E, ancora più grave, nel rione non c’è un pediatra. Consideriamo che nel quartiere abitano tanti bambini, e anche anziani».

Parchi, illuminazione, tir

Altro problema, il parco Giotto e quello di cascina Rossi: non è garantita la manutenzione ordinaria con taglio, potatura e altro. E al parco Gabriele D’Annunzio c’è una recinzione divelta in più punti. Poi il problema dei tir che stazionano nei piazzali: gli abitanti auspicano sempre costanti controlli da parte delle forze dell’ordine. L’illuminazione? «Se fossi il responsabile non toglierei l’appalto a ditte esterne che hanno sempre lavorato bene – proseguono – Si lamentano che sui pali sono stati tolti i numeri. Se questo è il problema, che trovino qualche volontario che faccia lavori socialmente utili e che li numerino. Poi speriamo nell’arrivo delle luci al led».

E a proposito di anziani, i membri del comitato lanciano all’amministrazione comunale una proposta di tipo sociale. Vorrebbero far circolare nel rione una navetta che porti gli anziani verso il centro, l’ospedale o i supermercati. «Occorre tutelare questa categoria. Abbiamo bisogno di punti di riferimento. Che mancano».

 

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