Il Partito democratico di Busto: «La città non ha più una guida. Torniamo al voto»

valentina verga pd busto

BUSTO ARSIZIO – «La città non ha più una guida. Torniamo a votare». E’ quanto chiede il Partito democratico cittadino per voce della capogruppo in consiglio Valentina Verga. Con un comunicato stampa in cui si denuncia il lungo valzer dei consiglieri comunali, la sfrenata ricerca di un posto nella stanza dei bottoni e l’immobilismo di un’amministrazione sorda rispetto ai problemi dei cittadini. Insomma il Partito Democratico, dopo un lungo silenzio, esce allo scoperto.

Abbiamo voluto attendere prima di fare questa riflessione, sperando che il valzer delle poltrone finisse ma ormai dopo oltre due mesi diciamo basta.
Due mesi in cui a Palazzo Gilardoni non è successo altro se non un continuo movimento di consiglieri ed assessori: gruppi che nascono, altri che si modificano e altri ancora che spariscono. Come in un flipper impazzito e con un solo comune denominatore, ovvero tutti reclamano almeno un assessore, se non di più.
Inoltre, quasi metà della maggioranza che siede in consiglio non rispecchia più l’esito delle elezioni. Qualcuno è persino passato serenamente dalla minoranza alla maggioranza con buona pace del voto ricevuto dai cittadini.

Per coerenza bisognerebbe tornare al voto e lasciare che siano i cittadini a determinare la composizione del consiglio. Come è giusto che sia. E non esautorare il voto dei bustocchi tra rimpasti e spostamenti vari.

Non dimentichiamo poi che nel frattempo la città si trascina senza avere una guida negli assessorati chiave e in balia di numerosi problemi che ogni giorno i cittadini segnalano. Siano questi quelli riferiti a una strada, pensiamo a via per Lonate che è stata peggio della fabbrica del Duomo, o l’ascolto delle istanze dei quartieri, come ad esempio Sant’Anna che da due anni reclama attenzione per i disagi del Latinfiexpo, o dei dipendenti comunali. Per non parlare poi della situazione nelle partecipate: tutte da rivedere e dell’ospedale che è al collasso. E’ tutto fermo. Tutti noi siamo stati votati per lavorare per il bene della nostra città, e per farlo, non serve una poltrona. Ve lo assicuriamo.

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