Pd Gallarate: «Troppe ombre in Comune. Anche sugli incarichi legali»

Pd Gallarate incarichi legali

GALLARATE – «Come ha fatto a non accorgersi?». Il Partito democratico di Gallarate oggi 12 ottobre in conferenza stampa torna a puntare il dito contro il sindaco Andrea Cassani dopo la pubblicazione di alcuni stralci degli interrogatori di Alberto Bilardo e Nino Caianiello, arrestati lo scorso 7 maggio nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri”. Quello che emerge, dice il capogruppo dem Giovanni Pignataro, «ci preoccupa». E se «vogliamo credere che Cassani sia estraneo da ogni comportamento illecito, ci chiediamo come abbia fatto a non accorgersi di quello che stava avvenendo. In questo modo ha dimostrato la sua inidoneità a fare il sindaco. Da un punto di vista politico sono tante le domande che oggi poniamo a Cassani: chiediamo che ci risponda nel prossimo consiglio comunale o in Commissione. Scelga lui la sede ».

Le sette domande

Pignataro e i consiglieri Anna Zambon e Carmelo Lauricella pongono ufficialmente a Cassani sette domande:

  • Se dice di avere messo in atto una posizione di contrasto alle logiche corruttive, con quello che è emerso è evidente che le sue politiche non hanno funzionato. Perché?
  • Le linee programmatiche contenevano gli stessi principi già espressi dalla Variante al Pgt vigente. Perché ha voluto fare una nuova Variante? Non era giustificata.
  • Come ha fatto a non accorgersi delle presunte pressioni per la scelta dell’estensore del Pgt?
  • Sulla vicenda Tigros come ha fatto a non accorgersi che si annidavano logiche corruttive?
  • Perché ha bollato come figura di m.. le nostre osservazioni sull’espansione da 100mila metri quadrati nei boschi di Sciarè contenuta nella Variante Petrone?
  • Perché con un trucco, da noi denunciato, ha permesso che la Variante Petrone consumasse più consumo di suolo rispetto alla Variante Pignataro?

Gli incarichi legali

La settima domanda merita un capitolo a parte e riguarda, spiega Pignataro, gli incarichi legali. «Rispondendo lo scorso giugno a un question time di CèV, il sindaco disse che avevano cambiato due storici avvocati del Comune per risparmiare e che la scelta dei nuovi era stata fatta con il sistema della rotazione. Siamo passati da 2 avvocati per 12 cause a 5, di cui 2, ma forse 4, compaiono a vario titolo in “Mensa dei poveri”. Oltretutto sono avvocati che hanno incarichi anche in Amsc, Accam e altre municipalizzate. Non vogliamo dire che ci sia qualcosa di sporco, ma è quantomeno singolare che ci vengano a dire che hanno favorito il principio di rotazione».

La mozione di sfiducia

Singolare, sottolinea Zambon, anche il fatto che il sindaco abbia impiegato tre giorni per definire calunniose le illazioni di Bilardo e Caianiello. «Fosse capitato a me ci avrei messo un secondo». Giuseppe Gualandi  e Sebastiano Nicosia di CèV si chiedono invece «come faccia ancora Cassani ad andare avanti con i voti di Forza Italia dopo tutto quello che sta emergendo». Per tutti questi motivi il centrosinistra sta meditando la possibilità di presentare una mozione di sfiducia. «Non è ancora il momento», dicono. Ma è pronta nel cassetto.

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