Pediatria e piscina della Moriggia, il Pd va all’attacco. E lamenta: «L’acqua è fredda»

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GALLARATE – Tour cittadino per i consiglieri del Partito Democratico di Gallarate che questa mattina, 15 giugno, si sono recati in due luoghi di particolare interesse per i cittadini e oggetto delle recenti cronache. Vale a dire la piscina di Moriggia, già argomento del recente passato, e il reparto di pediatria dell’ospedale cittadino, nel giorno stabilito, oggi, per la pausa estiva. Che, però, è stata posticipata al 31 luglio. Vicenda, quest’ultima, oggetto di un question time in consiglio comunale.

«Cassani si interessi di pediatria»

«Nella giornata annunciata per la pausa estiva di un reparto che funziona, e bene, nell’ospedale gallaratese, ovvero pediatria, scopriamo che la data è stata posticipata di oltre un mese – spiegano i consiglieri dem Margherita Silvestrini, Anna Zambon e Carmelo Lauricella -. Ma questo non fa che rimandare il problema: vogliamo scongiurare con certezza il rischio che questo reparto non riapra dopo la pausa estiva. Sarebbe un danno, perché funziona, vi operano medici altamente qualificati, e il reparto potrebbe essere un traino per gli altri. E pur non essendo strettamente campo del sindaco, chiediamo che Andrea Cassani intervenga presso Regione Lombardia e la direzione sanitaria per salvaguardare un servizio primario per i bambini e le famiglie di Gallarate». Non bisogna far passare una razionalizzazione delle risorse «in quello che di fatto è un taglio» – concludono i dem. «Sappiamo che fra Busto e Saronno si perderanno quattro pediatri. Perché si chiude qui, dove tutto funziona, e non a Busto da cui scappano tutti, o a Saronno, il cui centro nascite è sotto le 500 annuali?»

Come va la Moriggia?

Più articolato il discorso per la piscina di Moriggia. I consiglieri dem hanno chiesto conto al sindaco della nuova gestione e dell’andamento dell’utenza: «Ci stupisce che non avesse informazioni». Questa mattina, Silvestrini, Zambon e Lauricella, accompagnati da Giovanni Pignataro e dal segretario Davide Ferrari, hanno visitato gli impianti, a seguito non solo delle segnalazioni di alcuni cittadini che avrebbero trovato l’impianto esterno (la piscina olimpionica) chiusa in un giorno della scorsa settimana, con l’acqua torbida e particolarmente fredda. Ma anche dopo la notizia dell’interruzione del servizio di Amsc per l’accompagnamento dei ragazzi degli oratori cittadini in piscina per l’estate. Punto su cui i dem sollevano dubbi «la situazione è nota da maggio: perché non si è intervenuti per tempo? E ancora una volta, perché Cassani non si è informato e non ha trovato una soluzione?». Mentre, sullo stato dell’impianto, la verifica è stata fatta direttamente: l’acqua oggi era cristallina, anche se fredda: «Il nostro intento nel complesso è quello di porre l’attenzione sulla piscina che è un patrimonio per Gallarate. Un bene e un servizio per i cittadini, che va preservato e garantito. Gli eventuali problemi di oggi possono comprometterne l’efficienza futura. E si rischia che l’utenza si sposti altrove: evitiamo che accada».

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Il chiarimento del gestore

Fuori da posizione politica, e fortemente interessato a difendere la propria gestione della Moriggia, è stato sentito anche Enrico Cremonesi, a capo della società che detiene la Sporting Club Verona Ssd Srl. Cremonesi non vuole entrare «nel merito delle questioni politiche fra Pd e Lega, non mi interessano le polemiche e le non verità perché io sono un imprenditore serio». A scansare qualsiasi dubbio sullo stato dell’acqua e la balneabilità della struttura, l’imprenditore spiega: «Fuori dalla piscina, visibili a tutte, sono esposte le analisi del laboratorio e dell’Asl. Sulla temperatura, sì, l’acqua della piscina è fredda: cosa si può pretendere dopo un maggio orribile e un giugno peggiore? Le piscine esterne non vengono riscaldate». Cremonesi continua: «Abbiamo preso in mano una struttura che non veniva rinnovata da anni, e chiaramente per eliminare alcune defezioni abbiamo cambiato motori e filtri. Per sole 12 ore l’impianto esterno è stato chiuso per far lavorare gli operai addetti ad alcune sostituzioni, e per questo l’acqua si è intorpidita, ma è sempre rimasta balneabile e sicura. Lavoriamo con professionalità nel settore da anni, offriamo nuovamente un servizio mantenendo inalterate le tariffe, pagando un canone al Comune. Essere chiamati in causa per attacchi politici a chi governa non ci interessa e mi infastidisce: una guerra che farebbe venir voglia di andarsene».

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