Numeri, percentuali, multe e vaccini: da perdere la testa

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di Ivanoe Pellerin

Cari amici vicini e lontani, chiuso questo periodo pasquale, chiusi in casa (i parenti sì, ma non più
di quattro), chiusi in zona rossa (rosso vivo, rosso scuro, scarlatto?), chiusi a qualsiasi tipo di
trasferta (attenti ai confini comunali), chiusi negozi, attività commerciali e simili, quindi
forzatamente a riposo, forse possiamo riflettere su qualche numero. Così, solo per distrarci un po’. Dunque vediamo. Prendiamo in considerazione le esternazioni dell’ISS (Istituto Superiore di  Sanità), leggiamo le testate giornalistiche del PUC (Pensiero Unico Corretto) e quelle disinvolte, stimiamo le comunicazioni dei siti sanitari del territorio, ascoltiamo (con cautela) le parole dei più noti guru del momento e valutiamo le informazioni più diffuse.

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Ivanoe Pellerin

Due milioni di malati oncologici mancano all’appello e cioè il 48% dei malati ha disertato gli screening e il 68% degli italiani, cioè due italiani su tre, ha rinunciato alle visite di prevenzione. La prevenzione è l’arma più efficace per combattere il cancro. Non scherziamo, arrivare prima, arrivare in tempo, significa salvare la vita. Sapete bene quanto la Lega Italiana Lotta contro i Tumori gridi da moltissimo tempo: prevenire è vivere. Prevenire è l’arma più affilata e decisiva contro le patologie oncologiche che possono essere battute proprio sul nascere. Non c’è virus che possa contrastare questa verità. Forse occorre ricordarlo a gran voce a tutti. Non possiamo rinunciare a questa ottima possibilità solo per paura, per l’ossessione che il virus sia in agguato in ogni dove. Se l’infezione da Covid-19 può essere pericolosa, soprattutto per chi ha già altre patologie, il tumore uccide con grande facilità. E per questa triste patologia non esiste il vaccino!

La società italiana di cardiologia ha valutato che nel 2020 il numero di morti per incidente
ischemico (che vale per il cardiocircolo e per gli accidenti cerebrovascolari) è aumentato del 13%. Come sapete è una morte molto rapida o istantanea. Ebbene il numero dei morti per patologia neoplastica che vedremo nei prossimi 2 o 3 anni, per l’ovvio andamento della malattia nel tempo, aumenterà del 30%. Se negli anni precedenti al Covid le nuove diagnosi di patologia neoplastica si attestavano intorno ai 370.000 ogni anno, le stime attuali valutano una progressione intorno alle 390.000 nuove diagnosi e forse più. Già oggi vi sono ogni giorno 502 morti per cancro, ma nessuno ne parla, quasi fossero morti di serie B. Attenzione gente, attenzione: il Covid prima o poi finirà. Il cancro no.

Ricordo che abbiamo salutato medici e infermieri come eroi. Abbiamo poi rapidamente dimenticato quanto le nostre strutture sanitarie siano carenti proprio di questi professionisti, quanto costoro abbiano dedicato passione, competenza e impegno al loro mandato. All’appello mancano circa 58.000 medici e 72.000 infermieri (Censis). A partire dal 2011 alla sanità nazionale sono stati sottratti 30 miliardi di euro, fu detto “per salvare l’economia del paese”. Con la legge Finanziaria del 2010 (191/2009) era stato deciso di diminuire il volume della spesa per le risorse (medici e infermieri) con un indice stabile pari al 1,4% e con ritmo costante ogni anno, rispetto al dato di riferimento del 2004 già piuttosto magro, e questa drammatica emorragia è continuata costante fino al 2019. Io pensavo che in tempi rapidi il governo e le regioni avrebbero trovato un rimedio a questa tragica situazione. Ma andate a valutare gli organici attuali!

La notizia più facile da rilevare è che mancano gli anestesisti. Non ce ne sono e soprattutto l’Università non li “fabbrica”. Quelli in attività (pochi) sono in terapia intensiva a curare gli ammalati da Covid, quindi le sale operatorie sono ridotte. Sono diventati “merce rara”. Mancano ​anche i cardiologi, i pediatri, i ginecologi e molti altri specialisti. Straordinariamente si parla ancora di blocco delle assunzioni. Ma stiamo scherzando? Dobbiamo assolutamente condurre una vasta campagna assunzioni di questi e di altri professionisti senza porre tempo in mezzo se vogliamo recuperare la salute molto precaria del nostro sistema sanitario. Inoltre si fa un gran parlare della medicina territoriale che in quasi tutta le regioni giace in cattive condizioni. Vogliamo rimediare a questa situazione una buona volta?

A proposito di numeri, mi è caduto l’occhio su un’altra notizia. Nei primi giorni di Pasqua, di
chiusura, di zona rossa, hanno fatto 106.000 multe, multa perché sei uscito senza la tuta (quindi per quale ragione passeggi?), multe perché sei andato in una casa dove non dovevi andare, multe perché ti sei trovato con gli amici incontrati per caso, e nel frattempo hanno fatto 88.000 vaccini. Avete letto bene: 106.000 multe a fronte di 88.000 vaccini; dei numeri da perdere la testa. Siamo a casa, ci tolgono le libertà, non possiamo andare nelle seconde case, non possiamo prendere un caffè come si deve (cioè rilassati al tavolino), ci sono persino dei sindaci geni che chiudono anche i cimiteri (ci possiamo andare solo nella cassa) e la macchina organizzativa dello stato non riesce neanche a vaccinare? Veramente c’è da perdere la testa. Nel periodo pasquale in Toscana sono stati vaccinati solo 18 ultraottantenni e in Umbria 13. Invece di occuparsi di vaccinare e poi di vaccinare ed ancora di vaccinare soprattutto le persone nelle fasce di età più a rischio, di cosa ci siamo occupati con grande solerzia? Ma di multare, sia chiaro. In Italia non si fa sconti a nessuno.

Cari amici vicini e lontani, oggi dalla disperazione ho gettato via il pallottoliere. Fatelo anche voi,
vi prego.

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