L’ex pizzeria della mafia diventa una Casa per il sociale. Somma stanzia 750mila euro

piccola capri somma

SOMMA LOMBARDO – C’era una volta la Piccola Capri, pizzeria confiscata alla mafia e poi donata dal ministero dell’Interno al Comune di Somma Lombardo. Oggi di quel locale sul Sempione – per alcuni anni trasformato in uno dei primi ristoranti cinesi sorti in provincia di Varese – non rimane più nulla. Venne abbattuto dalla precedente amministrazione, pochi mesi prima del voto, con l’intenzione di realizzare una mensa dei poveri, così come suggerì il senatur Umberto Bossi durante un comizio in città tra gli applausi dei militanti presenti alla festa padana il 26 settembre del 2011. Il centrodestra perse alle Amministrative 2015 e quel progetto – che non ha mai convinto nemmeno gli alleati – si arenò. Ma a tre anni di distanza c’è forse un futuro per l’Ex Piccola Capri. Nel Piano triennale delle opere pubbliche la giunta Bellaria (Pd, Somma civica, Sinistra per Somma, Somma al centro) ha inserito uno stanziamento da 750mila euro per il 2019.

La Casa per il sociale

Si chiamerà la “Casa per il sociale” – così come la battezzò l’ex sindaco Guido Colombo coinvolgendo nello studio di fattibilità anche i ragazzi dell’Istituto per geometri di Somma Lombardo – ma avrà un taglio molto diverso. L’attuale primo cittadino Stefano Bellaria svela che non ci saranno appartamenti destinati alle persone in difficoltà («Quelli li stiamo già realizzando in via Fuser») né tantomeno una mensa così come era stata concepita inizialmente. «Siamo in contatto con un’associazione molto importante a livello nazionale: insieme vogliamo dare una risposta alla povertà. Di più, però, in questo momento proprio non posso dire».

I soldi ci sono

Non è un mistero invece come l’amministrazione finanzierà il progetto. I 750mila euro inseriti nel Piano delle opere pubbliche sono una parte di quei 2 milioni 388mila euro ricavati cinque anni fa con la vendita degli appartamenti in zona Moscova a Milano di proprietà comunale. La giunta nel 2016 sbloccò i primi 400mila euro, destinati per una serie di interventi di manutenzione urgente all’asilo nido e nelle scuole materne della città. Ma gran parte di quel tesoretto è ancora sul conto corrente. E a differenza di chi li ha preceduti, i componenti dell’attuale maggioranza non hanno alcuna intenzione di lasciarlo a chi verrà dopo di loro.

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