Polizia di frontiera, da Malpensa nuovi rimpatri

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MALPENSA – Per due anni ha lavorato come badante in nero ed era già nota alle forze dell’ordine per precedenti per immigrazione clandestina. Una donna ucraina di 61 anni è stata accompagnata dalla polizia alla frontiera di Malpensa ed espulsa dal territorio italiano. Stessa sorte è toccata a un  tunisino di 38 anni, B.A. le sue iniziali, al quale è stato rifiutato il permesso di soggiorno poiché disoccupato da oltre due anni e considerato soggetto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica.

I rimpatri ordinati dalla questura di Varese

Continua dunque, incessante e proficuo, il lavoro degli uomini dell’Ufficio immigrazione della questura di Varese dopo la recente espulsione di tre clandestini. Il caso più eclatante della prima metà di giugno riguarda proprio il nordafricano, risultato  gravato da precedenti penali e di polizia per minaccia, atti persecutori nei confronti del coniuge, percosse, lesioni personali,  inosservanza dei provvedimenti delle autorità, oltraggio, minaccia e violenza a pubblico ufficiale, ingiuria, porto d’armi o di oggetti atti a offendere, ubriachezza molesta e reati inerenti agli stupefacenti. Un bel soggetto, insomma, tant’è vero che in passato aveva già subito un ammonimento da parte del questore  e un divieto di avvicinamento e di accesso alle aree urbane. La polizia ha inoltre emesso 25 decreti di espulsione con ordine del questore ad abbandonare il territorio nazionale entro sette giorni e due con la misura alternativa al trattenimento al Cpr.

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