Giro, tappa accorciata per il maltempo. Bernal domina, Caruso al secondo posto

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CORTINA D’AMPEZZO – Un padrone assoluto, Egan Bernal. È questo il verdetto indiscutibile della 16esima tappa (dolomitica) del Giro d’Italia 2021 che dall’essere il tappone da quasi 6000 metri di dislivello si è trasformato in una frazione corta e intensa con la cancellazione del Passo Fedaia e del Pordoi a causa delle difficili condizioni meteo e per evitare rischi nelle lunghe discese. Il colombiano della Ineos Grenadiers ha attaccato nella parte finale del Passo Giau –  diventato cima Coppi di questa edizione – e si è lanciato con coraggio nella picchiata verso Cortina d’Ampezzo anticipando di mezzo minuto uno specialista come Romain Bardet (Team DSM) autore di una grande rimonta in discesa sull’ottimo Damiano Caruso (Bahrain Victorious) che ora sale in seconda posizione della generale.

Dagli originali 212 km si è dunque tagliato il percorso di quasi un terzo fino ai 153 km finali: dopo il GPM iniziale de La Crosetta a quota 1118 metri si è scesi verso Agordo e si è tagliato direttamente verso le pendici del Passo Giau tagliando il Fedaia e il Pordoi. La frazione ha visto un ritmo altissimo sin dal primo km nonostante la pioggia battente e le temperature rigide. Sulla prima salita sono evasi Geoffrey Bouchard (AG2R Citroen), Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix), Natnael Tesfatsion (Androni-Sidermec), Gorka Izagirre (Astana-PremierTech), Jan Tratnik (Bahrain-Victorious), Matteo Fabbro, Felix Großschartner (Bora-hansgrohe), Joao Almeida (Deceuninck-QuickStep), Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa), Jan Hirt (Intermarché-Wanty-Gobert), Koen Bouwman (Jumbo-Visma), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Antonio Pedrero, Einer Rubio, Davide Villella (Movistar), Tanel Kangert (Team BikeExchange), Nicolas Roche (Team DSM), Vincenzo Nibali, Gianluca Brambilla, Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Davide Formolo e Diego Ulissi (UAE Team Emirates.

In vetta, la maglia azzurra Bouchard si è assicurata i 40 punti prima di rialzarsi e gli attaccanti si sono ridotti a sei elementi, tutti di ottimo livello con Gorka Izagirre, Davide Formolo, Joao Almeida, Antonio Pedrero, ma soprattutto con un redivivo Vincenzo Nibali che si è avvantaggiato e ha potuto godere del lavoro del compagno di squadra Amanuel Ghebreigzabhier. Il drappello ha raggiunto fino a 5’50” di vantaggio ma nel lungo fondovalle che portava all’attacco del Passo Giau il gruppo ha via via recuperato terreno, tirato prima dalla Ineos Grenadiers e poi con la EF Education Nippo a supporto.

Il primo a staccarsi dal gruppetto è stato Ghebreigzabhier, poi è toccato a Izagirre che ha rischiato tantissimo in discesa uscendo fuori strada a causa di una foratura. Sulle prime rampe del Giau ci hanno provato prima Formolo e poi Pedrero, ma sono servite poche centinaia di metri a Egan Bernal per accelerare, recuperare sui fuggitivi e andarsene via da solo. Nessuno è stato in grado di tenere il ritmo della maglia rosa che è passato da solo al GPM davanti a Caruso e Bardet e poi si è lanciato nella lunga e impegnativa discesa dai 2.233 metri del Passo Giau fino al traguardo di Cortina d’Ampezzo.

Al traguardo Bernal (che negli ultimi metri ha avuto la lucidità di togliersi la mantellina per mostrare la maglia rosa) ha preceduto Bardet e Caruso di 27″, poi Ciccone di 1’17” con Carthy e Almeida, Vlasov di 2’10”, quindi Izagirre, Formolo e Foss con Yates che ha finito a 2’36”. Giornata nerissima per Remco Evenepoel che è stato respinto dal Giro d’Italia e si è staccato presto accumulando un ritardo abissale sul traguardo, pari a 24’05”.

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Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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