Attilio Fontana, la sua limpida figura vincerà sulle cattiverie

fontana porrello regione

Caro Direttore,
ineccepibile il tuo editoriale di sabato 25 luglio.

In particolare l’incipit del tuo pezzo (“Due sono i casi: o la nostra Regione è il centro mondiale dell’illecito, vero o presunto che sia, oppure hanno ragione coloro i quali parlano di assedio giudiziario e mediatico”) è inattaccabile: i ventisette fascicoli aperti- sono dati, come scrivi tu,  pubblicati da Repubblica- parlano da soli. Tertium non datur.

Anch’io, come hai scritto tu,  non sono ovviamente in condizione di raccontare “che cosa ci sia di concreto nei sospetti avanzati dai magistrati”.

Quello che però posso raccontare, alla luce di 55 anni di amicizia con Attilio Fontana (iniziammo insieme, entrambi tredicenni,  la medesima quarta ginnasio al liceo classico Cairoli di Varese), è che stiamo parlando di un galantuomo, di una persona onesta e per bene, che ha sempre fatto e fa politica per passione.

Ho sempre sostenuto e continuo a sostenere, parlando con amici, conoscenti e soprattutto con chi non la pensa come lui, che Attilio Fontana, anche per la sua florida posizione economica familiare (il papà era un apprezzatissimo medico, la mamma una dentista, forse la prima dentista per bambini di Varese), non ha avuto e non ha certo  bisogno della politica per ottenere vantaggi, ha sempre preferito servire la res publica piuttosto che servirsi di essa.

Sono certo che alla fine  la sua limpida figura vincerà sulle cattiverie, sulle maldicenze e sulle invidie e sarà la stessa magistratura a far trionfare la verità.

avvocato Roberto Porrello
Busto Arsizio

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