Potature a Busto, Legambiente: «Più trasparenza. Denunceremo ogni errore»

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BUSTO ARSIZIOLegambiente aveva più volte avvertito l’amministrazione di Busto Arsizio di effettuare le potature con grande cautela. «Le potature vanno fatte quando necessario e con le corrette modalità, altrimenti si provocano danni», aveva detto il presidente Paola Gandini quest’estate. Ma dopo diversi mesi la situazione non sembra essere migliorata. E alla decisione del Comune di programmare un intervento da 600 mila euro per le potature gli ambientalisti si mettono subito sull’attenti. Inviando una lettera al sindaco, Emanuele Antonelli, chiedendo spiegazioni e soprattutto avvertendo: «Stiamo fotografando le piante della città, perciò ogni vostro sbaglio verrà documentato».

Una lettera per Palazzo Gilardoni

Ieri, giovedì 26 novembre, il gruppo di Legambiente Busto Verde ha indirizzato una lettera aperta all’amministrazione comunale riferita proprio alla decisione di investire circa 600 mila euro per potare le piante della città. «Notizia che abbiamo appreso dalla stampa locale e che necessita di una serie di spiegazioni», esordiscono, chiedendo a Palazzo Gilardoni di rispondere ad alcune domande.

La prima richiesta degli ambientalisti è rivolta alle indagini preliminari svolte in vista delle potature. «Quali sono le figure professionali che hanno portato alla programmazione degli interventi di potatura e con quale criterio si è deciso di procedere in alcune zone e non in altre?», chiede Legambiente, soffermandosi puoi sul tipo di interventi previsti. «Si parla genericamente di viali e parchi, nonostante non tutti gli alberi radicati nei luoghi menzionati necessitino di potatura, né dello stesso tipo di potatura. Dalla rimonda del secco, al contenimento con tagli di ritorno, fino all’innalzamento della chioma. Sono attività ben distinte».

Bisogna garantire la massima qualità

Gandini continua poi domandando quali figure siano incaricate degli interventi e delle verifiche di qualità, per poi passare a una richiesta di chiarimento sulle modalità di potatura previste dell’appalto. «Vorremmo anche sapere – aggiunge – quali sanzioni sono previste nel caso in cui non venissero rispettate le prescrizioni o venissero danneggiati gli alberi».

Insomma, Legambiente stile una lista con numerose domande da porgere tanto all’amministrazione quanto ad Agesp, per fare chiarezza sull’intervento. «C’è bisogno di trasparenza perché si tratta di un importantissimo patrimonio pubblico verde, pertanto appartenente a tutti i cittadini i quali hanno diritto di essere adeguatamente informati. Soprattutto perché, in passato, hanno dovuto assistere impotenti ad interventi che hanno danneggiato le alberature», dicono gli ambientalisti.

Lanciando poi un monito. «Stiamo fotografando tutti gli alberi delle aree oggetto dei prossimi interventi, perciò qualsiasi intervento non necessario o mal eseguito sarà documentato», concludono.

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