Potature in vial del Moro a Somma, ma i tecnici insistono: «I tigli vanno abbattuti»

SOMMA LOMBARDO –  L’unico modo per evitare l’abbattimento totale degli oltre 160 tigli che compongono lo splendido viale XXV Aprile a Somma Lombardo è la manutenzione costante. E comunque potrebbe non essere ugualmente sufficiente. Lo disse l’agronomo chiamato d’urgenza nel 2014, quando vennero sradicati trentuno alberi ormai marci all’interno. Per questo motivo l’amministrazione comunale ha nei giorni scorsi stanziato a bilancio 30mila euro a bilancio per un Piano di potature straordinarie che interesserà 106 alberi.

Un taglio radicale…

La relazione tecnica approvata dalla giunta di Stefano Bellaria prevede la potatura di contenimento di 106 tigli, «da effettuarsi tramite piattaforma, compresa l’eliminazione delle branche secche, la raccolta e lo smaltimento del materiale di risulta». Si legge ancora: «Con risorse del bilancio 2017 si è proceduto alla messa in sicurezza di parte del viale sostituendo alcune piante in precario stato di salute e a rischio schianto». Contestualmente – compatibilmente con le risorse disponibili – si sono previsti interventi di potatura per 30 tigli, a partire dall’intersezione con via de Amicis fino al parcheggio dell’Istituto scolastico Isis Ponti. Restano da manutenere altre 106 piante nella porzione di viale che va dalla scuola a via Monte Ameno. I tecnici non demordono: secondo loro serve un abbattimento radicale del viale e lo ribadiscono nella relazione. «Per quanto sia auspicabile nel medio periodo una totale sostituzione delle alberature con piantumazione che tenga conto delle urbanizzazioni presenti attualmente sulla pubblica via, la soluzione applicabile nell’immediato è la potatura di contenimento con localizzati interventi di eliminazione delle branche secche o comunque compromesse».

…o l’abbattimento totale?

Il doppio filare di tigli, oggi irrinunciabile arredo urbano diventato elemento caratteristico della città, è opera di un illuminato sindaco (in carica dal 1923 al 1926) e benefattore della città (contribuì alla realizzazione dell’ospedale Bellini) che lo ideò e realizzò, piantumando il suggestivo rettilineo che sorge poco lontano dalla stazione ferroviaria. Si chiamava  Ercole Mattai del Moro, tant’è vero che per i sommesi quella strada – rinominata viale Impero per un breve periodo in epoca fascista – è semplicemente vial del Moro, al di là di quello che dice la toponomastica. Peccato che troppi anni di incuria fecero scattare un vero e proprio allarme quattro anni fa, quando una raffica di vento abbatté in un sol colpo due alberi come fossero birilli. «Erano marci all’interno», spiegò l’agronomo incaricato dal Comune per fare una valutazione tecnica. Secondo lui era necessario un intervento immediato e radicale, ponendo come soluzione ottimale quella più drastica, ovvero l’abbattimento totale. A fronte però di forti resistenze interne all’allora maggioranza di centrodestra (oggi in opposizione) e della dura presa di posizione dei segretari di quartiere,  passò la linea morbida. Ed è linea che continua a essere mantenuta dagli amministratori di oggi, nonostante il parere non concorde dei tecnici. Di tigli ne vennero abbattuti infatti soltanto trentuno, i più pericolosi, a cui bisogna aggiungere i cinque estirpati nel 2017.  Da quel momento è iniziata la fase della ripiantumazione, andando a colmare gli evidenti buchi visivi presenti in alcuni punti del viale. Le nuove piante messe a dimora sono al momento ventotto e l’azione continuerà in modo graduale nei prossimi anni. Checché ne dicano gli esperti e le loro relazioni.

viale moro somma – MALPENSA24