«Poveri in aumento del 30% dopo il lockdown». Il Lions Sesto-Somma in aiuto

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VARANO BORGHI – Un tempo chi chiedeva aiuto erano soprattutto gli stranieri. Poi arrivarono gli italiani, spesso soli, con figli a carico e drammatiche separazioni alle spalle. Il Covid ha cambiato ancora una volta la bussola del bisogno: a richiedere un sostegno alimentare oggi ci sono anche quelle che i Servizi sociali definirebbero “situazioni normali”, persone spiazzate da una crisi sanitaria che ha generato effetti dirompenti sull’economia domestica di centinaia di famiglie anche in provincia di Varese. «Da noi la richiesta di persone che hanno bisogno è aumentata del 30%. E hanno bisogno di tutto».

I Lions in soccorso

A dirlo è Mirella Montonati, portavoce della Conferenza San Vincenzo De Paoli, associazione attiva nel Comune di Sesto Calende. Insieme a don Matteo Rivolta (responsabile del gruppo Granello di Senape di Angera e da poche settimane supervisore delle Caritas della provincia di Varese) e Antonio Bonicalzi (Presidente del Banco per la Famiglia Madre Teresa di Calcutta di Gallarate) sono stati ospiti giovedì sera, 8 ottobre, in Villa Borghi, a Varano Borghi, dei soci Lions Club Sesto Calende Somma Lombardo Host. A loro, il club presieduto da Claudio Montagnoli ha consegnato un sostanzioso contributo di supporto per la loro attività, concentrata in particolare nel sostegno alimentare alle famiglie in difficoltà.
Il Lions Sesto-Somma aveva già giocato un ruolo chiave durante il lockdown con altri fondi stanziati a diversi enti sanitari (tra cui la Croce rossa di Gallarate e gli ospedali di Somma e Varese) per l’acquisto di attrezzature indispensabili nel momento più critico dell’emergenza sanitaria.

Il bisogno in aumento

I volontari del Banco per la Famiglia Madre Teresa di Calcutta rappresentano un aiuto concreto e costante per 130 famiglie del Gallaratese. «Inevitabilmente la richiesta si è acuita con la pandemia», ha spiegato Bonicalzi. Naturalmente il loro aiuto non si limita alla consegna del pacco alimentare, ma con le persone prese in carico si innesca un dialogo teso a realizzare un percorso di reinserimento per «tornare uomini pieni di dignità all’interno della società». Se da un lato ci sono infatti situazioni croniche, dall’altro le tre associazioni si confrontano anche con persone a cui invece serve soltanto un sostegno temporaneo o a cui basterebbe davvero poco per risollevarsi. «I pacchi alimentari – ha detto don Rivolta – risolvono un problema cronico, ma la strategia ultima è vincere i problemi affinché del pacco alimentare non ci sia più bisogno. Se alcuni casi sono irreversibili, sui “penultimi” invece si possono fare cose grandi».

I Lions Sesto Somma regalano un’ambulanza alla Croce Rossa di Gallarate

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