MILANO – «Ineguagliabili interpreti del lombardismo»: così l’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, ha definito i Legnanesi presentando oggi, martedì 3 dicembre, a Palazzo Lombardia il volume realizzato dalla Regione in occasione del 70° anniversario della compagnia, che coincide con lo spettacolo “Non ci resta che ridere” (al Teatro della Luna di Milano dal 31 dicembre all’8 marzo 2020) e il film per la tv “Non c’è Natale senza panettone” che andrà in onda il 26 dicembre su Retequattro.
Assessore: «Compagnia tramanda cultura e lingua del nostro territorio»
«I Legnanesi – ha detto Galli – sono tuttora ineguagliati interpreti del lombardismo, perché hanno tramandato per decenni, dal boom economico all’età della globalizzazione, la cultura, la lingua e le tradizioni del nostro territorio. Abbiamo stampato 1.000 copie del libro dedicato ai loro primi 70 anni, che sarà in distribuzione gratuita fino a esaurimento durante le iniziative organizzate da Regione Lombardia, in particolare i concerti del Natale della Cultura, a partire dalla settimana prossima. Siamo certi, anzi certissimi che, stante il seguito e il successo della compagnia dei Legnanesi, che vorrei ospitare nuovamente nella settimana della Festa della Lombardia del 29 maggio, saremo portati a numerosissime ristampe. Sono particolarmente orgoglioso del volume che immortala, con testi e immagini, la straordinaria storia dei Legnanesi. La cultura ha bisogno di manutenzione e, anche grazie ai Legnanesi, non si è affatto smarrita l’identità culturale lombarda».
La Teresa & C. superimpegnati a teatro e in televisione
I Legnanesi erano presenti alla presentazione del libro con Antonio Provasio (la Teresa), Enrico Dalceri (la Mabilia) e Lorenzo Cordara (il nuovo Giovanni). Per loro, oltre al nuovo spettacolo al Teatro della Luna, rappresentato a Palazzo Lombardia da Giancarlo Sarli, anche il debutto cinematografico su Retequattro, rappresentata da Giorgio Restelli. «Il fatto che i nostri Legnanesi sbarchino anche in televisione – ha concluso l’assessore Galli – è la dimostrazione della loro grande e indiscutibile capacità di promuovere, far conoscere e diffondere la lingua, le tradizioni e le culture lombarde in modo impareggiabile».