Prima i clochard dei veri problemi della sanità locale

ospedali consiglio clochard

Martedì 11 settembre torna a riunirsi il consiglio regionale dopo la lunga pausa estiva. L’ordine del giorno prevede come di consueto le risposte immediate del presidente e degli assessori alle domande poste in apertura di seduta dai singoli consiglieri. Uno spazio che va sotto il nome di question time. Tra i quesiti è stato iscritto quello a firma di Giacomo Cosentino, esponente varesino della Lista Fontana, che chiede al responsabile del Welfare, il forzista Giulio Gallera, come intende risolvere il nodo della sicurezza negli ospedali di Gallarate e Saronno, con particolare riferimento alla presenza, specialmente nelle ore notturne, di clochard alla ricerca di un rifugio.

Presenze ingombranti, generatrici di comprensibili preoccupazioni per il personale sanitario e per gli stessi pazienti. Una vecchia questione, lasciata lì per anni, riesplosa a Ferragosto in scia alle segnalazioni dei rappresentanti del Movimento sovranista e enfatizzata dalla stampa locale che ci si è giustamente buttata sopra. Un problema serio, non ci piove. Ma anche una di quelle questioni che per essere affrontate e risolte non abbisognano, quanto meno a prima vista, dell’intervento dell’esercito, caso mai delle volontà di approcciarsi ad esse in modo concreto se non definitivo. Se sinora non è accaduto significa due cose: o che i vertici ospedalieri e istituzionali vi hanno colpevolmente dormito sopra o che, tutto sommato, non è considerata una priorità. Tertium non datur.

Gli ospedali, invece, i nostri ospedali dell’Asst della Valle Olona, a Gallarate, Busto Arsizio e Saronno , scontano ben altre preoccupazioni, a cominciare dall’emergenza del personale medico e infermieristico, clamorosamente insufficiente sotto il profilo numerico, fino ai sospetti di un depotenziamento dei nosocomi di Busto e Gallarate a beneficio di Varese e Legnano. Di questo però, che è il vero problema, non ci risulta se ne dibatterà durante il question time di martedì. Per carità, se n’è discusso a lungo in queste ultime settimane, mai nella sede che più di altre ne sarebbe deputata: il consiglio regionale. Nessuno, almeno sinora e in senso trasversale tra i partiti, ha annunciato quesiti  da porre all’assessore Gallera in proposito: gli esponenti della maggioranza di centrodestra per non disturbare il manovratore, quelli dell’opposizione di sinistra, se ancora esiste, per contrapposti motivi di disinteresse, i pentastellati perché concentrati altrove.

Vero è che la commissione regionale Sanità ha convocato tempo fa i primari per conoscere le loro proposte risolutive, vero anche che le soluzioni latitano. Eppure, l’efficienza e la funzionalità delle cure dovrebbero essere davanti a qualunque altro argomento: è in gioco la salute della gente, minacciata dalle carenze degli organici. Gli ostacoli da superare sono molti e pesanti, ma proprio per questo dovrebbero suscitare il massimo coinvolgimento.

Gli allarmi lanciati a più riprese dai diretti interessati, cioè i medici, non hanno avuto riscontri concreti. Se non le generiche promesse che tutto si risolverà con l’ipotizzato ospedale unico. Che sarà costruito quando sarà costruito. Nel frattempo? Né si può continuare a raccogliere i disperati appelli degli addetti ai lavori, molti in forma anonima per paura delle ritorsioni; né possiamo pensare che quattro barboni, che pure occupano abusivamente i sottoscala e i reparti dismessi di un ospedale, abbiano più attenzione e incutano maggiori ansie del diritto irrinunciabile a veder garantita la salute collettiva, messa a repentaglio dall’inerzia o, peggio, dall’incapacità della politica. Una bella sorpresa se martedì fossimo smentiti in aula, un gesto di considerazione non certo per noi, umili scriba, ma per i cittadini.

Ospedali consiglio clochard – MALPENSA24