Pro Patria-Legnago: 1-1. Missione fallita: solo un punto in Piu

Piu Pro Patria Pergolettese

BUSTO ARSIZIO – Nella 29^ giornata del girone A di serie C, la Pro Patria torna al gol (dopo 318′) ma non alla vittoria (in casa manca da 71 giorni), pareggiando 1-1 contro il fanalino Legnago, con vantaggio bustocco di Più al 46′ e pareggio veneto con Contini all’86’.

In una gara in cui contava solo vincere, i tigrotti di Massimo Sala (in panchina al posto dello squalificato Prina), falliscono dunque la missione, raccogliendo – contro i veneti dell’ex Sampdoria Michele Serena – solo un punto, che muove sì la classifica, ma poco altro.

Un risultato deludente che complica maledettamente i piani salvezza di una squadra (al momento quintultima con la Pro Sesto) con evidenti limiti e ancor più problemi, a cominciare dalla società (“Chi è alla Testa della società?“), nell’occasione rappresentata dal presidente Domenico Citarella, in tribuna con il Sindaco Emanuele Antonelli e l’Assessore allo Sport Maurizio Artusa.

Di questo passo, inutile nascondersi e negare la verità, si va solo da una parte…

1° tempo: girata di Piu

Privi di Lombardoni, Pizzul, Bertoni e Banfi e con Pesenti fermato dal Giudice Sportivo, i tigrotti di Sala (in panchina al posto dello squalificato) ritrovano Sportelli, Boffelli e Brignoli. L’importanza della posta in palio rende la gara inevitabilmente contratta fin dal via: la Pro ci prova con Stanzani alla mezz’ora (esterno della rete), il Legnago replica con due bordate di Lollo, ma nel primo di recupero Alessandro Piu si inventa la girata dell’1-0, premiando l’assist di Stanzani.

2° tempo: palo di Gasparetto, gol di Contini

Pronti e via e Gasparetto fa venire subito i brividi ai tigrotti centrando il palo, a Caprile battuto. Passato lo spauracchio, la Pro si limita a gestire la reazione del Legnago, anziché cercare il raddoppio, con Sala che inserisce forze fresche per amministrare il vantaggio e arginare la crescita dei veneti. Ma nel finale, al minuto 86′, su una palla mal rinviata, Gianluca Contini trova il diagonale del pareggio.

Le pagelle dei tigrotti

Caprile 6; Sportelli 5.5, Boffelli 5.5, Molinari 5; Pierozzi 5 (23′ st Vezzoni sv), Nicco 5.5, Fietta 6, Ferri 5.5, Galli 5 (28′ st Colombo); Stanzani 6, Piu 6.5 (23′ st Parker). Sala 5.

In & Out: Chi è alla Testa della società?

Gli ultras che vanno ad incitare la squadra alla rifinitura (IN); il presidente Domenico Citarella che si fa vedere sul campo e non solo; e la socia di minoranza Patrizia Testa che resta in biglietteria. La Pro Patria ha trascorso un’altra settimana all’insegna di una sempre più surreale situazione di stallo societario (OUT), fra chi parla (a volte anche troppo), chi non parla per niente (legali compresi) e chi ne paga purtroppo le conseguenze (giocatori, dirigenti e i tifosi, i quali hanno esposto nei distinti uno striscione eloquente: “Chi è alla Testa della società?”). Al netto della nostra chiara posizione, contraria sin da subito ad una proprietà campana in seno alla gloriosa squadra di Busto Arsizio, di sicuro c’è solo una cosa: qualcuno non ce la racconta giusta. Compreso il mondo politico, dove – fra chi si sta muovendo sotto traccia per il bene della Pro e chi non sembra mai azzeccarne una – forse sarebbe il caso di darsi da fare oppure di farsi in fretta da parte. La Pro Patria, già umiliata a sufficienza nei confini cittadini (pasticcio Busto 81-Varese, giovanili fuori città, parcheggio stadio, campi promessi ecc), non può più aspettare.

Mix Zone

Il tabellino

Pro Patria-Legnago: 1-1 (1-0)

Marcatori: Piu (P) al 46’pt, Contini (L) al 41’st

PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 6 Sportelli, 13 Boffelli, 5 Molinarii; 11 Pierozzi (23′ s.t. 17 Vezzoni), 10 Nicco, 16 Fietta, 25 Ferri (43′ s.t. 8 Brignoli), 3 Galli (23′ s.t. 21 Colombo); 7 Stanzani (43′ s.t. 30 Castelli), 27 Piu (23′ s.t. 9 Parker). A disposizione: 12 Mangano, 22 Bergamo, 2 Vaghi, 4 Saporetti, 23 Ghioldi, 24 Giardino, 31 Caluschi. All. Sala (Prina squalificato).

F.C. LEGNAGO SALUS (4-3-1-2): 1 Corvi; 44 Maggioni (12′ s.t. 3 Rossi), 30 Gasparetto, 6 Bondioli, 2 Ricciardi; 23 Lollo, 8 Yabre (28′ s.t. 9 Alberti), 10 Rolim De Genova (12′ s.t. 11 Sgarbi); 26 Giacobbe (1′ s.t. 4 Antonelli); 18 Contini, 29 Buric (27′ s.t. 21 Gomez). A disposizione: 90 Rossini, 5 Pellizzari, 7 Lazarevic, 14 Stefanelli, 16 Bruno, 17 Salvi, 20 Zanetti.

ARBITRO: Luigi Catanoso di Reggio Calabria (Franck Loic Nana Tchato della Sezione di Aprilia e Antonio Junior Palla della Sezione di Catania. Quarto Ufficiale Gabriele Restaldo della Sezione di Ivrea).

Note: Serata fresca e ventilata. Terreno di gioco in buone condizioni. Espulsi: Alberti (LEG) al 45′ s.t. per fallo a palla lontana su Colombo. Ammoniti: Giacobbe, Bondioli, Antonelli (LEG); Galli, Nicco (PPA). Angoli: 1 – 2. Recupero: 1′ s.t. – 4′ s.t.

Prossimo turno: a Vercelli dallo squalificato Lerda

Dopo un autentico tour de force, con 7 gare in un mese, la Pro Patria potrà godere di una settimana intera di lavoro per preparare al meglio la trasferta di domenica 6 marzo (ore 14.30) contro la Pro Vercelli dell’ex Lerda, raggiunto da una maxi squalifica di due mesi “per avere tenuto un comportamento discriminatorio nei confronti di un calciatore avversario (Amine Chakir del Renate) proferendo nei confronti del predetto un epiteto comportante offesa e discriminazione per motivi di razza” . 

Squalifica in merito alla quale la stessa F.C. Pro Vercelli 1892 , che ha rinunciato al ricorso, ha emesso una nota ufficiale, di cui riportiamo uno stralcio: “… la società ed i propri tesserati condannano ogni eventuale tipo di comportamento di natura razzista evidenziando i valori di uguaglianza, rispetto ed inclusione che hanno sempre contraddistinto il nostro Club dentro e fuori dal campo. In ogni caso ci teniamo a porgere le scuse al calciatore ed alla società Renate Calcio”.

E per completezza riportiamo anche uno stralcio delle dichiarazioni di Franco Lerda: “…porgo a lui le mie più sentite e personali scuse ribadendo che non era mia volontà offenderlo. La parola espressa, e nello specifico “oh Africa”, non voleva essere un pregiudizio etnico e nessun’altra parola è stata utilizzata in senso dispregiativo verso il calciatore. Lavoro nel mondo del calcio dal 1985 e siamo tutti consapevoli che è uno degli ambienti più multietnici. Sono abituato al confronto quotidiano con etnie e religioni diverse e lo dimostra il fatto che mai sono stato oggetto di insinuazioni o episodi legati al razzismo…”.

Juventus Legnago – MALPENSA 24