Progetto Bridge: Sea pensa agli azionisti, nessuno pensa ai cittadini

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SEA, come SPA, fa gli interessi dei propri azionisti, ma lo fa esternalizzando i costi ambientali e di inquinamento che sono tutti a carico di un territorio e di una popolazione già satura. Il problema non è SEA, ma che manca una amministrazione della cosa pubblica che si preoccupi, in contrapposizione, degli interessi di questo territorio e dei cittadini che lo abitano, soprattutto da un punto di vista di salute pubblica, di inquinamento e di tutela ambientale.
In occasione del “Bridge” cosa è stato fatto fino ad ora per ridurre, monitorare e compensare l’impatto di questo piano aziendale sulla salute dei cittadini e del territorio del basso varesotto?
Solo i comitati e le associazioni, ora riunite nella R.C.M., hanno cercato di porre l’attenzione dell’opinione pubblica e dei cittadini sul tema della salute e dell’ambiente; cose che dovrebbero essere il compito più importante degli amministratori comunali che, come ufficiali di governo, sono i primi responsabili davanti alla legge della salute pubblica e delle misure di contrasto all’inquinamento.
Noi del M5S Ambiente proponiamo come prima misura che Regione Lombardia ed ARPA si adoperino per la collocazione di centraline mobili per il rilevamento degli inquinanti e prove fonometriche al fine di determinare il tasso aggiuntivo di inquinamento e le misure di equa compensazione e di indennizzo a favore dei cittadini. A medio e lungo termine proponiamo alla Regione di incentivare e finanziare soluzioni di mobilità alternativa all’auto per raggiungere l’aeroporto, come ad esempio la riduzione del prezzo del biglietto ferroviario da/a Malpensa ed aumentarne le corse, finanziare il progetto della pista ciclabile Cardano-Malpensa che servirebbe giornalmente a migliaia di addetti del Terminal. Si potrebbe poi parlare di VAS e del CUV, che è manifestamente impotente a contrastare lo strapotere decisionale di SEA ed a rappresentare territorio e cittadinanza. Le centraline di rilevamento del rumore esistenti sono gestite da SEA, sarebbero 16 (il rappresentante di SEA ha parlato di 18) ma il problema non è tanto il numero quanto il loro posizionamento e visto che, dopo 20 anni, le SID sono ancora “ballerine”, con continue “sperimentazioni”, come pure la diffusione dei dati e la loro elaborazione, ad oggi non sono ancora resi i valori di picco ma quelli medi. Inoltre chiediamo il ripristino del check in direttamente sul treno dopo la fermata di Busto Arsizio, come era già stato fatto in via sperimentale nel 1999 con ottimi risultati ma bloccato successivamente.

   M5S Varese e provincia
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