Proteste a Busto: troppo rigidi con le multe. Sindaco e assessore non mollano

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BUSTO ARSIZIO – Questione multe: in maggioranza c’è chi chiede più buon senso e meno verbali, soprattutto per la sosta a pagamento e chi invece è per la linea dell’inflessibilità. Nel centrodestra bustocco quello delle contravvenzione è tema di dibattito in questi giorni di riunioni convocate per far quadrare il bilancio.

Orologi svizzeri

Più di un esponente della coalizione di governo cittadino ha sollevato la questione delle multe. E soprattutto dell’inflessibilità degli accertatori di fronte al tagliando scaduto per qualche minuto esposto sul cruscotto delle auto. Nessuno ha messo in discussione il “chi sbaglia paga”, ma in tanti hanno posto dubbi sulla troppa fiscalità, mettendo sul tavolo il fatto che molte contravvenzioni vengono staccate dopo che il tagliando della sosta è scaduto da pochi minuti. Insomma, la richiesta tripartisan, avanzata da leghisti, forzisti e gruppo “senza bandiera”, è di non infierire sulle infrazioni che non mettono a repentaglio la sicurezza stradale e che gravano solo sulle tasche dei cittadini.

Treni in ritardo

Sulla linea dell’intransigenza si sono così trovati l’assessore alla Sicurezza Massimo Rogora e il sindaco Emanuele Antonelli. E il ragionamento è un po’ quello di chi deve prendere il treno che (ammesso che sia puntuale) parte senza aspettare chi arriva al binario anche solo con un paio di minuti di ritardo. Sta di fatto che gli “inflessibili” non si sono limitati al “le multe si fanno, punto e basta”, ma hanno anche dato una serie di spiegazioni. In alcuni casi supportate da fatti concreti e da numeri.

Come quello della percentuale delle multe pagate che è del 78 per cento. Indice per l’assessore del fatto che gli stessi multati, che si sono ritrovati sul parabrezza il verbale, hanno aperto il portafogli e non hanno avuto nulla da ridire. Ovvero chi prende la multa sa di aver trasgredito. Ma non solo. Pare che anche le contestazioni non siano poi così tante. O meglio, al comando di polizia locale c’è chi si presenta lamentando di aver sgarrato “solo” di qualche minuto, ricredendosi però nel momento in cui gli viene mostrata la foto che certifica che lo sforamento è ben più abbondante di quanto pensava. Insomma ci provano, ma alla fine quasi tutti si devono arrendere davanti all’evidenza: gli accertatori, infatti, sono dotati di strumentazione che immortala sia la durata del tagliando e sia l’orario della multa. Non si scappa.

«Più soldi a Max»

Flessibilità si, flessibilità no è saltato fuori anche il discorso “cassa”, ovvero di quanto entra nelle casse comunali e di come investire quei soldi per la città. Almeno una parte, come prevede anche la legge e che dovrebbe andare per opere o progetti finalizzati a incrementare la sicurezza sulle strade. Cosa per altro confermata dal sindaco, il quale ha espresso la volontà di incrementare la disponibilità economica dell’assessorato guidato da Massimo Rogora. Che a sua volta, rispetto alla richiesta di maggior tolleranza, si è detto disponibile a trovare correttivi, quali l’aumento delle strisce blu anche in altre zone della città. Incremento che potrebbe anche portare a una diminuzione della tariffa oraria dei posteggi. Senza gravare sui livelli attuali delle entrate nel forziere di Palazzo Gilardoni.

«Non prendo multe da decenni»

Il segretario cittadino della Lega Francesco Speroni chiarisce subito che «il problema non esisterebbe se tutti rispettassero le regole. Io ad esempio sono decenni che non prendo una contravvenzione, poiché sono ligio alle norme del codice della strada». E su “tolleranza sì – tolleranza no” aggiunge: «Attenzione che sul disco orario ad esempio, c’è molta maleducazione. Poiché non sono pochi quelli che girano il disco per prolungare a più di un’ora la sosta. Ecco in quel caso forse le multe che vengono fatte sono poche».

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