«Provincia paralizzata». I dem bocciano l’amministrazione Antonelli

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BUSTO ARSIZIO – «Nove mesi di immobilismo. Il mandato del presidente Antonelli brilla per il nulla di fatto a Villa Recalcati. Sono 4 le assemblee dei sindaci convocate e tutte andate a vuoto, abbiamo un bilancio approvato senza il parere dei primi cittadini, c’è una sola commissione, quella relativa al Bilancio, istituita e i consigli provinciali convocati sono stati appena 6, escluso quello relativo alla sessione di bilancio. Anche il piccolo paese di Castelveccana ha lavorato più della Provincia. Questa amministrazione sta passando alla storia solo per la verifica di maggioranza dopo pochi mesi dall’insediamento e la richiesta di revoca, della Lega, delle deleghe al consigliere di Forza Italia Longhini di cui non si sa più nulla». Il gruppo dei  Civici e Democratici a Villa Recalcati ha convocato nella giornata di oggi, 3 luglio, la stampa per tracciare un bilancio amministrativo e messo sul tavolo una serie di numeri che “bocciano” su tutta la linea il new deal di Villa Recalcati.

«Se non ci fossero i dipendenti – attacca la capogruppo Martina Cao -, il cui impegno e attaccamento professionale all’Ente va sottolineato, qui sarebbe ancor peggio. Sono passati 9 mesi da quando il centrodestra è tornato a governare in Provincia, ovvero siamo quasi a metà del mandato consigliare, ma i risultati sono tutti negativi».

I consiglieri di opposizione, Martina Cao, Carmelo Lauricella, Fabrizio Caprioli, Giuseppe Licata e Giacomo Fisco, si dividono i temi sui quali vogliono portare l’attenzione, ma giungono tutti alla medesima conclusione: «Così non si può andare avanti».

Sui cahiers de doléances i Civici e Democratici hanno annotato le criticità dell’Agenzia formativa, «che questa amministrazione stava cedendo ad Afol. Operazione politica per fortuna stoppata in tempo, anche grazie al nostro intervento e poco prima del noto scandalo giudiziario. Senza contare il fatto che non sappiamo cosa stia facendo questa amministrazione per far dialogare sempre più il mondo della formazione e quello delle imprese», sottolinea la capogruppo.

Giuseppe Licata invece, parla di «obiettivi falliti anche rispetto ad azioni che non richiederebbero impegni economici. Sappiamo bene che le condizioni finanziarie sono quelle che sono, ma la Provincia sotto la guida di questa amministrazione ha perso anche il ruolo di ente coordinatore territoriale. Penso ad esempio all’importante attività che potrebbe essere portata avanti dall’ufficio Bandi, istituito al termine della precedente amministrazione e ora di fatto “congelato”». Molto critico anche Fabrizio Caprioli, il quale affronta il tema dell’idrico: «Alfa avrebbe necessità di un cambio di passo nella governance e servirebbe anche una verifica dei servizi erogati ai soci. Inoltre non si sa più nulla né del piano di aggregazione dei Comuni non ancora soci, dove Provincia dovrebbe essere parte attiva almeno sotto il profilo politico, né dell’acquisizione delle società ecologiche. Operazione che avrebbe dovuto compiersi entro il 30 giugno, ma che, da quel che sappiamo, è tutt’ora aperta».

Il varesino Giacomo Fisco invece denuncia che «mentre in passato Villa Recalcati ha sempre giocato un ruolo strategico negli accordi importanti territoriali, ora, per pure questioni politiche, sembra che si voglia “tirar fuori”, come nel caso della Caserma Garibaldi di Varese. E anche sulle scuole abbiamo notato che, rispetto all’amministrazione Vincenzi, c’è meno progettualità».

A dare una spiegazione politica dell’impasse ci prova Carmelo Lauricella: «Inutile girarci attorno. Su certe scelte si avverte il peso dei veti che Forza Italia fa valere qui a Villa Recalcati, al fine di continuare a mantenere un ruolo nelle città come Busto e Gallarate, dove il partito di Berlusconi, sotto i colpi dell’inchiesta, invece ha perso peso politico e non ha più quel ruolo che aveva fino a poche settimane fa».

I consiglieri in chiusura di conferenza annunciano: «Su tutti questi argomenti presenteremo una serie di interrogazioni con la speranza di avere qualche risposta concreta».

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