Provincia, risparmio di 3 milioni in bilancio. In consiglio anche il Piano cave

VARESELa variazione di bilancio e il nuovo piano cave sono stati i due punti principali al centro del consiglio provinciale che si è svolto ieri sera, giovedì 28 luglio, a Villa Recalcati. Sul piano finanziario si registra una situazione di equilibrio e il risparmio di quasi 3 milioni. Per quanto riguarda il piano cave sono stati presentati la proposta di piano e le relative valutazioni ambientale strategica e di incidenza.

Le variazioni di bilancio

L’ente provinciale si trova in una situazione di equilibrio dell’esercizio che garantisce il pareggio economico-finanziario. Questa situazione permette di effettuare delle variazioni al bilancio di previsione finanziario 2022/2024 per affrontare con maggiore serenità l’aumento delle spese dovuto alla situazione internazionale e per finanziare nuovi progetti sul territorio. Le variazioni principali al bilancio sono quelle che permetteranno all’ente di effettuare la manutenzione straordinaria e l’adeguamento della viabilità stradale ai cambiamenti climatici, per un totale complessivo, ripartito sui tre anni, pari ad € 2.913.888; gli interventi di messa in sicurezza, per € 200.229 per l’anno 2022; i lavori di somma urgenza sulla strada provinciale sp62 da parte di Regione Lombardia, per € 850.000; il finanziamento D.L. 17/2022 e smi “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”, per € 1.216.178 Inoltre verranno finanziati nuovi progetti per garantire la continuità dei servizi essenziali, come la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici ed il pagamento delle utenze.

Risparmio di quasi 3 milioni

Un dato importante è il risparmio pari a € 2.918.208,34: si tratta delle somme stanziate di anno in anno per il Piano di riequilibrio. Essendo usciti dal Piano in seguito alla delibera della Corte dei Conti, l’ente investirà queste risorse ormai disponibili per fare fronte alle urgenze del settore energia elettrica e gas per le scuole della provincia. Infine, le principali spese coperte con l’assestamento saranno le forniture di gas ed energia elettrica, le manutenzioni straordinarie delle strade, l’edilizia scolastica (in particolare il Liceo Grassi di Saronno), l’incremento delle utenze degli istituti scolastici. Fondamentali saranno anche gli interventi di sistemazione della sede Protezione civile provinciale alle Fontanelle che verranno eseguiti grazie al contributo regionale 2022-2023 per un totale di € 2.560.000. Infine le entrate hanno registrato una sensibile diminuzione rispetto alle previsioni originarie per via del contesto economico nazionale ed internazionale. Seguendo un criterio di prudenza per mettere in sicurezza il bilancio a tutela dell’ente, l’ente procederà alla riduzione degli stanziamenti e alla conseguente applicazione di avanzo libero per 5 milioni di euro.

La proposta del nuovo Piano cave

In merito al Piano cave dopo la votazione dei consiglieri è stata approvata l’adozione della proposta di piano cave, del rapporto ambientale, dello studio di incidenza e della sintesi non tecnica. La Provincia di Varese, delegata dalla Regione, ha redatto la proposta del nuovo Piano Cave provinciale per la programmazione delle attività estrattive di cava nel settore ghiaia e sabbia, con il supporto di incarichi esterni su cui sarà ora attivato il percorso di partecipazione prima della trasmissione in Regione per la definitiva approvazione. Il precedente piano cave, per tale settore, era scaduto nel 2018, per poi essere prorogato da leggi regionali, l’ultima quella del novembre 2021. La proposta di Piano, già integrando quanto più possibile gli obiettivi posti dalla nuova legge regionale, si è posta la finalità di soddisfare il fabbisogno di inerti garantendo un alto livello di protezione dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e, quindi, correlando le opportunità di sviluppo socio-economico, con la previsione di adeguate modalità di tutela del territorio e dell’ambiente.

Gli obiettivi

Il nuovo Piano Cave, valutate le risorse residue disponibili nei siti estrattivi attualmente in attività, conferma gli Ambiti Territoriali Estrattivi vigenti, programmando nuovi volumi per i prossimi 10 anni in funzione dei fabbisogni stimati, dei recuperi effettuati, della capacità produttiva dimostrata, della presenza di impianti per l’utilizzo di materiali riciclati e della qualità ambientale delle nuove aree che verranno interessate da attività estrattiva. Gli Ambiti Territoriali Estrattivi (Ate) in cui è confermata l’attività estrattiva nel periodo di validità del nuovo Piano sono i seguenti:

  • località S. Anna a Lonate Pozzolo, in prossimità del confine con il comune milanese di Nosate (ATEg1), situato all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino;
  • località Cascina Calderona a Lonate Pozzolo (ATEg2), anch’esso nel Parco del Ticino;
  • località Cascina Regosella nel Comune di Uboldo (ATEg3);
  • località Cascina Malpaga nel territorio comunale di Gerenzano e Uboldo (ATEg4);
  • località Bonzaga e Cascina Visconta nei comuni di Gorla Minore, Marnate e Cislago (ATEg5);
  • località Torba nei comuni di Gornate Olona, Lonate Ceppino e Venegono Inferiore (ATEg6);
  • località Merischio nel Comune Cantello (ATEg7);
  • località Frutteto, circa 500 m a nord dell’aeroporto di Malpensa, situato all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino nel territorio comunale di Somma Lombardo (ATEg8)

Le altre cave

Per quanto riguarda le cave di recupero, ovvero quelle realtà in cui è consentita la temporanea ripresa dell’attività estrattiva per garantirne il recupero ambientale, la proposta di piano conferma le cave già autorizzate in via di completamento (Rg1 a Vizzola Ticino, Rg2 a Vedano Olona e Rg7 a Brezzo di Bedero e Porto Valtravaglia) e le previsioni riviste nel 2016 per la cava Rg5 a Samarate. Infine, fanno parte del nuovo piano anche tre giacimenti attualmente non sfruttati, che rappresentano quelle porzioni di territorio provinciale nelle quali sono presenti risorse da tutelare nel lungo periodo in quanto risorse naturali non rinnovabili, situati rispettivamente a Malnate, Tradate e Lonate Pozzolo.