Dopo la rissa e la licenza sospesa il Tar accoglie il ricorso dello Shed di Busto

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BUSTO ARSIZIO – La notizia è arrivata dal locale stesso, lo Shed Summer Club di Busto Arsizio che, dopo la sospensione di licenza per 15 giorni a seguito di una rissa svoltasi fuori dal music bar, ha presentato un ricorso al Tar che è stato accolto.

Il Tar dà ragione allo Shed

Lo scorso sabato 23 luglio uno studente di Legnano era stato aggredito e accoltellato da un gruppo di giovani proprio fuori dalla discoteca Shed Summer Club di via per Cardano a Busto Arsizio. Dopo l’intervento dei carabinieri al locale è stato notificato un provvedimento di sospensione della licenza per 15 giorni.

Ecco allora che lo Shed Summer Club si è rivolto al Tribunale amministrativo regionale, Tar, presentando un ricorso della decisione di sospensione della licenza. E oggi, venerdì 29 luglio, il Tar ha accolto il ricorso. Tra le motivazioni si legge che «è maggiormente meritevole di tutela l’interesse imprenditoriale». Il Tar ha sostenuto l’importanza di salvaguardare la continuità dell’apertura del locale «nel corso della stagione turistica estiva, considerato che i fatti che hanno indotto la Questura a disporre il provvedimento di sospensione, oltre a dovere essere valutati per l’impatto e la riconducibilità alla responsabilità della gestione, riguardano il primo un episodio avvenuto all’esterno del locale e gli altri due episodi isolati e risalenti nel tempo a circa 11 – 13 mesi orsono».

Freddezza del provvedimento

Rassicurata dalla decisione del Tar, la proprietà del locale aggiunge: «Con rammarico abbiamo constatato che nonostante il periodo difficilissimo per noi e tutto il nostro settore durato due anni, ci sia stata, in questo caso, una tale durezza e freddezza nell’emanare un provvedimento lesivo in termini economici, ma ancora di più di immagine facendo esplicito riferimento a sporadici episodi diluiti in un arco temporale molto ampio e dei quali non si evince in alcun modo la diretta responsabilità del nostro operato. Con l’orgoglio e la passione che ci contraddistingue abbiamo difeso la nostra immagine,  ma sopratutto il lavoro di oltre sessanta famiglie». 

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