Liquami nel fiume, Amici dell’Olona: ripristino ambientale e risarcimenti

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LEGNANO – Si riaccende la polemica sui liquami scaricati nell’Olona e sulle opere di manutenzione del fiume. Gli Amici dell’Olona «pretendono il ripristino della flora e della fauna» dopo lo sversamento di oltre 100.000 metri cubi di reflui fognari a seguito dello spegnimento del depuratore di Canegrate. L’associazione replica così alle proposte di interventi secondo la convenzione Gruppo CAP-Consorzio fiume Olona, proposte prese in esame dal Comitato di coordinamento del Parco dei Mulini ma giudicate insufficienti dagli ambientalisti.

Cucchi: «Previsti interventi straordinari di pulizia degli argini e del fondo»

«Grazie a questo accordo di collaborazione – spiega Raffaele Cucchi, sindaco di Parabiago, Comune capo convenzione e con mandato da parte del Comitato di coordinamento – Parco dei Mulini, Gruppo CAP e Consorzio Fiume Olona hanno stabilito di intervenire con una manutenzione straordinaria di pulizia del fiume da qui al 2020 e hanno meglio dettagliato gli interventi già previsti in convenzione per garantire una manutenzione dell’Olona più mirata. Questo significa intervenire per fare pulizia lungo gli argini, ma anche rimuovere i sedimenti per evitare eventuali esondazioni in caso di eccessive piogge». Gruppo CAP realizzerà gli interventi straordinari che prevedono, per il primo anno, un’accurata pulizia degli argini e del fondo del fiume con la rimozione dei sedimenti. «Ringraziamo – conclude Cucchi – Gruppo CAP, il Consorzio Fiume Olona e quanti, a vario titolo, si stanno impegnando in politiche ambientali di tutela e valorizzazione del nostro parco, del fiume Olona e del territorio in generale».

Ambientalisti: «Altro che ringraziare CAP Holding, deve scuse al territorio»

Di diverso avviso gli Amici dell’Olona, che pretendono «la garanzia che il nostro fiume non subisca altri disastri simili quando verranno svolti i prossimi lavori nei depuratori a monte e quindi la messa in rete dei depuratori per evitare l’immissione nel fiume dei liquami. Chiediamo anche – prosegue l’associazione guidata da Franco Brumana – un risarcimento ambientale con opere finalizzate alla qualità delle acque. Osiamo anche chiedere le scuse per l’ingiuria arrecata a questo territorio e alla sua popolazione. Infine, ci sembra fuori posto in questo momento ringraziare CAP Holding per le sue “politiche ambientali di tutela e valorizzazione” del fiume».

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