Olona, il Comune di Canegrate: «Gravi errori» nei lavori al depuratore

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CANEGRATE – Grave ritardo nell’informazione, totale assenza di dialogo con le amministrazioni comunali e il territorio, lavori fatti «in un periodo totalmente sbagliato»: sono le accuse mosse dal Comune di Canegrate in merito all’intervento, appena concluso, per potenziare l’impianto di depurazione dell’Olona sul territorio comunale. In una mozione approvata all’unanimità lunedì 30 settembre, l’assemblea che rappresenta la comunità locale se la prende anche con gli enti di controllo, in particolare ARPA e Città Metropolitana, per la «leggerezza» con cui è stata gestita la pratica e che a suo dire «avrebbero dovuto, in fase di emissione delle rispettive autorizzazioni, imporre condizioni più cautelative per l’ambiente». In definitiva, per il Comune «ciò a cui si è assistito in questi giorni (lo sversamento diretto della fognatura nel fiume nella misura di oltre 100.000 metri cubi di reflui non trattati, nda) poteva essere evitato».

Approvata mozione molto critica sull’operato di CAP Holding

La mozione approvata riconosce che l’intervento deciso dalla società che gestisce l’impianto, CAP Holding, «costituisce una importante miglioria funzionale e gestionale del ciclo depurativo» e che «potrebbe garantire un miglioramento generale sui miasmi avvertiti in zona Cascinette e aree limitrofe», ma nel contempo prende atto che sono stati compiuti dal Gruppo CAP «gravi errori» nella gestione dell’intera operazione. In particolare, si contesta il fatto che il Comune è stato informato «quando ormai la decisione era stata già definita dalla direzione del Gruppo» e che «le lavorazioni hanno avuto inizio in un periodo totalmente sbagliato perché l’Olona era completamente in magra». Se l’azienda avesse aspettrato un periodo di piogge abbondanti, così da garantire un’assai maggiore diluizione del refluo fognario, «di sicuro avrebbe di molto limitato l’impatto sull’Olona e sul suo ambiente».

«Non teneteci più all’oscuro e confrontatevi con il Parco dei Mulini»

Segue una serie di richieste al Gruppo CAP: «di essere sempre adeguatamente informati, in tempo utile, sulle attività svolte dal Gruppo e che hanno un impatto sul territorio e relativo ambiente»; «incrementare ulteriormente i controlli sugli scarichi delle attività produttive»; rendere pubbliche le analisi sulla qualità dell’acqua; ripopolare la fauna ittica e la flora; eseguire una «efficace pulizia» del greto del fiume nel tratto interessato e infine avviare «una fase di confronto con il PLIS (Parco locale di interesse sovracomunale) dei Mulini al fine di condividere le migliori misure mitigative e compensazioni ambientali da porre in essere».

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