Egregio Direttore,
sono un’anziana signora di 82 anni che, particolarmente in questo periodo di “domiciliari per covid-19, scartabella fotografie e documenti di famiglia. E’stato questo caso che mi ha fatto ritrovare una lettera scritta dal bisnonno, Giuseppe Tarozzi di Imola, alla propria figlia Anna (in seguito nonna paterna mia e di mio fratello Claudio) che, si evince dal contesto e da nebulose memorie trasmesse da nostro padre, si trovava in un educandato a Bologna.
La lettera, che con il benestare di mio fratello, mi piacerebbe condividere con il Suo giornale, è parsa di grande attualità perché vi si fa riferimento all’Influenza (proprio con la I maiuscola) che in quell’anno uccise circa 1 milione di persone nel mondo e che sembra abbia avuto inizio in Russia.
L’insorgenza in Italia (notizie che traggo dalla rete) ha precise date: Roma 11- 20 dicembre, Bologna, Genova, Messina, Milano, Napoli, Sardegna, Torino, Venezia 21-31 dicembre 1889, Palermo 1-10 gennaio 1890. Le stime di morbosità per il 1889-90 danno per l’Italia 11%, per Roma 50%, per Bergamo Province 33-94%. Nella terza ondata, settembre 1891-febbraio 1892, il nord Italia è interessato in dicembre 1891. Nel 1899-1901 il nord Italia e Roma sono interessati nel gennaio 1900, Trieste nel gennaio 1901. Due sono le direttrici al nord: lungo la costa ligure a Genova e La Spezia, e verso l’Austria lungo l’Adriatico. Alla fine di dicembre interessa il sud Italia, la Sardegna e la Sicilia.
L’influenza ebbe una recrudescenza anche nel 1917 e si portò via la giovanetta soggetto della lettera, diventata a quel tempo moglie e madre
Trascrivo, qui di seguito, le parti della lettera che si riferiscono all’Influenza:
“”Da noi questa notte ha fatto un palmo di neve e tutto ieri acqua a catinelle. Speriamo questo cambiamento di atmosfera farà sparire l’influenza che da noi fa progressi essendo ormai più i malati che i sani. Noi grazie al Signore stiamo bene e ce ne facciamo meraviglia che detta malattia in casa nostra non abbia ancora messo il piede e se ci fa un tal dispetto, ci farà molto piacere””.
Caro Direttore, allego scansione della lettera del nostro avo (ah!, la meravigliosa calligrafia di quei giorni) . Forse vorrà pubblicarla.
Anche a nome di mio fratello, Claudio Masi, porgo auguri di buone giornate.
Adriana de Carvalho Masi
Bregano