Ragazzi iperconnessi ma fragili, a Busto don Rigoldi: «Ascoltateli, non giudicateli»

BUSTO ARSIZIO – «Io mi avvicino ai ragazzi, ma non li giudico. Bisogna ascoltarli e dare l’esempio». Lo ha detto ai Molini Marzoli, alla serata conclusiva della Settimana dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Busto Arsizio, don Gino Rigoldi, educatore e formatore da sempre al servizio dei più fragili, da decenni cappellano del carcere minorile Beccaria e promotore di numerosissime iniziative di accoglienza e sostegno rivolte in particolare ai più giovani.

Generazioni iperconnesse ma fragili

Si è conclusa ieri sera, 23 novembre, ai Molini Marzoli la Settimana dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, organizzata dall’amministrazione in collaborazione con alcune associazioni del territorio. L’ultimo appuntamento ha visto come protagonista don Gino Rigoldi, accolto dal sindaco Emanuele Antonelli e dalla vicesindaco Manuela Maffioli. Ai genitori e agli insegnanti presenti in sala, il sacerdote ha offerto alcuni consigli utili ad affrontare le difficoltà che i ragazzi, «sempre più ricchi di possibilità, iperconnessi, ma anche sempre più fragili», come ha osservato l’assessore alle politiche educative Daniela Cinzia Cerana, manifestano con una frequenza davvero preoccupante.

I consigli di don Gino

«Non bisogna mai avere paura della relazione – ha detto don Rigoldi – io mi avvicino ai ragazzi, ma non li giudico, cerco di aiutarli a capire i loro comportamenti e come ripartire dopo gli errori commessi. Il giudizio allontana, così come la paura. Bisogna ascoltarli e offrire il proprio punto di vista con intento costruttivo e positivo. Non basta però parlare bene, bisogna dare l’esempio, comportarsi bene ed essere sinceri e trasparenti». Don Rigoldi ha sottolineato la necessità di una formazione per gli adulti: «Chiediamo ai nostri figli di essere produttivi, ma non come stanno veramente. Devono essere amati per quello che sono, non per quello che producono: siamo abituati a guardare ai fatti, ma in realtà hanno bisogno di dolcezza, di pazienza, che sono doti dell’amore onesto».

La poesia dei ragazzi

Oltre agli eventi dedicati ai più giovani che si sono svolti in biblioteca e ai musei nel fine settimana, durante la Settimana si è svolta anche la conferenza conclusiva del progetto “Haiku Social Lab. Esprimi ciò che senti”, durante la quale è stata raccontata l’esperienza di ascolto delle parole del cuore e della loro traduzione in forma poetica con gli alunni di alcune scuole medie della città. Il progetto, a cura della Cooperativa Elaborando con la partecipazione di altre cooperative della città, «ha riscosso grande successo tra i giovani studenti, che, guidati dagli educatori, sono riusciti ad esprimere le loro emozioni e i loro sentimenti più profondi e a tradurli in poesie e in immagini – si legge in una nota dell’amministrazione comunale – un modo per diventare più consapevoli di sè e delle proprie potenzialità e quindi più capaci di affrontare le difficoltà».

busto arsizio don gino rigoldi – MALPENSA24