«Mi stai facendo male»: in aula la ricostruzione dello stupro in treno a Venegono Inferiore

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VARESE – «Mi stai facendo male». Lo stupro in treno a Venegono Inferiore scambiato per un litigio dagli altri passeggeri presenti. La vicenda è tornata in aula in Tribunale a Varese oggi, giovedì 24 novembre. Sul banco dei testi è salita una viaggiatrice che la sera del 3 dicembre dell’anno scorso si trovava nella parte inferiore della carrozza dove la violenza si è consumata.

Viaggiatrice e capotreno

Imputati per la violenza sono Anthony Fusi Mantegazza ed Hamza Elayar, che vennero arrestati con decreto di fermo in meno di 48 ore ore dai fatti. E anche oggi c’è stato un problema con il riconoscimento dei presunti responsabili. Le vittime sono due giovanissime: una abusata sulla carrozza del treno diretto a Varese, l’altra aggredita in stazione a Vedano Olona pochi minuti dopo la prima violenza. Le due vittime hanno riconosciuto un imputato a testa; una delle due ragazze ha indicato un terzo uomo riconosciuto da un album fotografico. Terzo uomo che tuttora non risulta indagato.

Nessun riconoscimento

Oggi né la viaggiatrice ascoltata come teste, accanto alla quale i due presunti responsabili sarebbero passati quella notte maledetta, né il capotreno, a sua volta sentito in aula, hanno riconosciuto i due imputati. Il capotreno fu il primo a soccorrere la giovane vittima aggredita sul convoglio. Gli avvocati Monica Andreetti e Mauro Straini, difensori di Fusi Mantegazza, hanno ancora una volta sottolineato gli elementi a discarico del loro assistito: il tracciamento di Google attraverso il telefono che non lo colloca sul luogo della violenza al momento del fatto, ma anche il Dna rilevato sul cappello che uno dei due aggressori avrebbe indossato che non appartiene a nessuno dei due imputati.

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