Regionali: Lega e Forza Italia insieme hanno perso 1 milione e mezzo di voti

VARESE – I numeri usciti dalle urne, espressi in termini percentuali, non dicono tutto. Soprattutto in casa Lega dove il 16,5% viene sventolato come il punto di risalita del partito di Matteo Salvini. Ma la politica è fatta anche di numeri assoluti. E questi raccontano un’altra storia, piuttosto preoccupante in termini di voti persi. Ma andiamo con ordine.

E’ vera ripresa?

La Lega è arrivata all’appuntamento delle regionali con il timore di incassare una débâcle storica e con la certezza di perdere, anche a livello regionale, la leadership di coalizione. A notte fonda di lunedì 13 febbraio il fixing dello spoglio elettorale ha sancito lo scampato pericolo: non è andata benissimo, ma poteva andare peggio. E quel 16.5% ha di fatto segnato un’inversione di tendenza. In termini percentuali. Per il resto il cielo sopra il Carroccio non si rasserena. Primo: i consiglieri eletti in provincia di Varese passano da 3 a 1. Con Francesca Brianza che è rimasta fuori dopo aver conquistato più di 5 mila preferenze (mica bruscolini). Se poi si allarga il focus su scala regionale la Lega dimezza i consiglieri e passa dai 28 uscenti a 14 entranti. Numeri che per forza di cose si rifletteranno sugli equilibri di giunta. In quella passata i leghisti nella squadra di governo (per lo meno in partenza) erano 8. Gli stessi che oggi rivendica Fratelli d’Italia.

Il partito della Meloni, infatti, è forte del 25,1% incassato, ma anche del fatto che è il primo partito (oltre che di coalizione) in 9 province su 12, mentre il Carroccio si deve accontentare della leadership a Como e Sondrio.

I voti

Con i numeri assoluti si coglie in pieno la dimensione dell’emorragia di voti leghisti. Nel 2018 i lombardi che hanno barrato il simbolo leghista sono stati 1.553.827, mentre questa volta il contatore si è stoppato a 476.175. Con un saldo negativo di 1.077.652 voti. Un trend di consenso in uscita che si registra in tutte le province lombarde, comprese le due che sono rimaste di appannaggio leghista. Vediamo Varese: dai 115.471 voti del 2010 si è passati a 147.192 voti nel 2018, anno in cui la culla della Lega era già stata “profanata” dai dem, per arrivare a 46.654 delle recenti regionali.

Le perdite di Forza Italia

E se Sparta piange, Atene non ride. Tradotto: anche Forza Italia, partito leader del centrodestra prima del Carroccio, ha incassato perdite pesanti. Gli azzurri hanno dimezzato il risultato percentuale: dal 14,3 del 2018 al 7,2 dell’altro giorno, che significa essere passati da 750.739 voti a 208.420 voti. Con, in provincia di Varese, la perdita dell’unico seggio azzurro occupato fino all’altro giorno da Angelo Palumbo. Un risultato che ha penalizzato l’ottimo risultato personale di Pietro Zappamiglio (2.706 voti personali).

Chi ride, oltre a Fratelli d’Italia, è certamente Lombardia Ideale che incrementa il suo bacino di voti di quasi 100 mila preferenze sulla lista e porta in consiglio cinque eletti rispetto all’unico, Giacomo Cosentino, di cinque anni fa. Un risultato importante non certamente ignorato dai leghisti, i quali si sono ricordati di colpo che Lombardia Ideale nasce proprio da una costola del Carroccio; tanto che, per rendere ancor meno amara la sconfitta, provano a sommare i voti per cercare di far tornare i conti.