CASORATE SEMPIONE – «E’ ora che torni l’uomo al centro, e non l’aeroporto». A dirlo è Stefano Bianchi, presidente del Comitato Salviamo la Brughiera, in presidio questa mattina 3 luglio sotto al Pirellone di Milano per protestare contro la realizzazione del collegamento ferroviario Malpensa T2 – Gallarate.
Obiettivo: fermare la ferrovia
Sono numerosi i consiglieri regionali che, prima dell’inizio della seduta, si sono fermati a parlare con la delegazione degli ambientalisti. Tra loro naturalmente Michele Usuelli (+Europa) – che ha portato in aula un documento per chiedere la realizzazione di una Valutazione ambientale strategica del progetto e dell’intero Piano d’area Malpensa – e Roberto Cenci del Movimento 5 Stelle. Da sempre i grillini osteggiano la nuova ferrovia: «E’ un progetto che è già stato bocciato dal Politecnico di Milano dopo un’analisi costi-benefici. Vogliono distruggere la brughiera tra Malpensa, Casorate Sempione e Gallarate per costruire qualche chilometro di ferrovia sostanzialmente inutile». Tra i manifestanti anche il capogruppo del Pd casoratese Tiziano Marson, da sempre in prima linea per fermare quel doppio binario da 4,6 chilometri che correrà in mezzo ai boschi del suo paese. Al termine della mattinata si dice soddisfatto per aver ricevuto il sostegno del consigliere regionale del suo partito, Samuele Astuti. Non era così scontato, perché sul progetto il Pd è sostanzialmente spaccato, o meglio non ha una voce univoca.
No alla terza pista
Tra gli striscioni esposti a Milano anche un evidente “No alla terza pista”, un progetto per la verità al momento accantonato dai vertici Sea che, nella prima bozza del Nuovo Masterplan, prevedono un ulteriore ampliamento dell’aeroporto senza però ricorrere alla costruzione di una nuova pista. Non è un’idea del tutto tramontata, ma comunque posta in agenda dopo il 2030. Gli ambientalisti si portano avanti.