Varese, il Dpcm che tarda ad arrivare riaccende lo scontro politico Lega-Pd

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Attilio Fontana e Davide Galimberti

VARESE – Pomeriggio di domenca 17 maggio in attesa della firma da parte del premier Giuseppe Conte del nuovo Dpcm che regola la ripartenza per lunedì 18  di molte attività fermate dal coronavirus. Attesa carica di tensioni politiche, con rimpallo di accuse su un ritardo foriero di mille supposizioni e dopo un ultimo braccio di ferro notturno tra governo e Regioni.

Le accuse di Galimberti alla Regione

Ad aprire le danze, se così possiamo dire, è Davide Galimberti, primo cittadino di Varese che punta l’indice contro Palazzo Lombardia, reo, secondo la sua versione, di tenere nel cassetto le disposizioni per la riapertura delle diverse attività. Dichiara il primo cittadino varesino: «Purtroppo, mentre in altre Regioni sono già note da giorni le regole di massima per mettere in sicurezza le attività e i servizi, così non è per la Lombardia che ancora oggi (domenica 17, ndr) non dispone di una ordinanza regionale in attesa del dpcm. E anche nel caso arrivasse nel corso del pomeriggio di oggi, domenica 17 maggio, sarebbe troppo tardi per molti operatori economici e per le istituzioni locali riuscire a organizzarsi».

Fontana: ordinanza pronta, tocca a Roma

A Galimberti, che veste la casacca del Partito democratico, gli fa eco Attilio Fontana, governatore leghista della regione, che a metà pomeriggio scrive sulla sua pagina Facebook: “ L’ordinanza della Regione Lombardia è pronta. Manca solo la mia firma che sarà messa appena ricevuto il Dpcm di Conte. Dopo una lunghissima trattativa, terminata alle 3.15 di ieri notte, le Regioni, unite e compatte, hanno ottenuto che le linee di indirizzi da loro proposte fossero parte integrante del Dpcm del Governo, per evitare contrasti interpretativi con quelle nazionali. Ma soprattutto per rendere più chiare per i cittadini le regole cui fare riferimento. C’era una sovrapposizione di norme che non avrebbe consentito agli operatori di riprendere le attività. Con le linee guida dell’Inail nessuno sarebbe riuscito a ripartire”. Nel frattempo, per togliere alibi all’opposizione piddina, Fontana pubblica le linee guide proposte e che il governo si è impegnato a recepire nel testo del suo decreto.

Monti attacca il sindaco di Varese

A gettare benzina sul fuoco interviene anche il presidente della commissione Sanità del Pirellone, il leghista Emanuele Monti: “La Lombardia ha già dato le linee guida, ma aspetta a ufficializzarle perché il governo (che tanto piace al sindaco di Varese) non ha ancora formalizzato le proprie decisioni. L’Italia è ostaggio del premier Rocco Casalino e degli esponenti del Pd che, tra un aperitivo e l’altro, infangano la Lombardia”. E via con una lunga nota contro Palazzo Chigi “che non sa assumersi le proprie responsabilità”, nota che si conclude con un attacco a Galimberti: “La speculazione di Galimberti è indegna per chi è stato eletto per rappresentare i cittadini: abbia il coraggio di dire la verità, perché con le sue parole, oltre a fare sciacallaggio politico, alimenta il rischio di odio indicando Regione Lombardia come nemico”.

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