Paola Reguzzoni: “Busto non è sicura. La città nelle mani di ladri e vandali”

Reguzzoni Busto Sicura

BUSTO ARSIZIO – «Busto non è una città sicura. Qui si può entrare indisturbati nelle nostre case a rubare in piena mattina e c’è una sola pattuglia dei carabinieri o della polizia a controllare un territorio troppo vasto». E’ questo il sunto dell’intervento di Paola Reguzzoni nel consiglio comunale di questa sera, martedì 31 luglio, tutt’ora in corso. Intervento che arriva in coda alla presentazione che ogni assessore ha fatto del lavoro svolto. Parole che sono a tutti gli effetti una bomba.

Il tema della sicurezza Paola Reguzzoni l’ha sempre ritenuto una priorità. Ora ancor di più dopo il brutto episodio dell’altro giorno, quando i ladri sono entrati in casa sua nel mezzo della mattina devastandole tutto l’appartamento.

Parte senza pigiare il piede sull’acceleratore il consigliere della Lega. Il suo discorso all’inizio verte sul progetto di legge presentato da Matteo Bianchi per le aree di confine. All’improvviso però accelera: «Non si può pensare di debellare la delinquenza in piazza Garibaldi con le feste del giovedì sera. Perché poi il problema si presenta tutti gli altri giorni. E non si può nemmeno pensare di controllare il territorio con gli agenti di polizia che abbiamo. E’ evidente che sono pochi».

Ma sulla polizia locale, per Paola Reguzzoni non è solo una questione di numeri risicati: «In passato ho preso due multe perché ho lasciato l’auto per pochi minuti senza pagare il tagliando della sosta. Bene. Ma quando sono entrati i ladri a casa mia l’altro giorno i vigili dov’erano? Va bene il disco orario. Va bene controllare i parcheggi. Ma non vedo in questo momento svolgere il servizio che ogni cittadino si aspetta. La polizia locale non è stata creata solo per tenere sotto controllo le auto e il traffico».

E sempre sul controllo del territorio Reguzzoni si rivolge al sindaco Emanuele Antonelli: «Sulla caserma dei carabinieri non fate lo stesso errore commesso in passato con il commissariato di polizia. Anche allora ci avevano promesso più uomini, ma non è stato così. Prima di cedere la caserma bisogna pretendere che arrivino sul territorio altri uomini. Altrimenti teniamoci la struttura. Non si può pensare di monitorare il territorio di Busto e della Valle Olona con una sola pattuglia».

E’ un fiume in piena la consigliere leghista. Il tono di voce non si alza mai, ma i concetti sono pietre: «Nell’area delle Nord, a due passi dal centro città, succede di tutto. Ogni giorno spaccano i finestrini delle auto e anche a mettere le telecamere non servirebbe a nulla se non a fare una fotografia a chi compie tali gesti».

Reguzzoni propone anche una soluzione rivolgendosi all’assessore Isabella Tovaglieri che proprio in consiglio, a breve, porterà la questione del recupero dell’area delle Nord: «Degrado porta degrado. Se in una zona ci sono edifici fatiscenti e che stanno per crollare è normale che ci sia chi si sente autorizzata a entrare anche nelle nostre case. Io credo che tante cose di questa città vadano ripensate in tema di sicurezza e anche di urbanistica. Credo che come il degrado richiama degrado, il bello porta bello. Quindi non bisogna incentivare solo la media e bassa edilizia, ma anche quella di qualità. Poiché la domanda vera è chi stiamo attraendo in città: i milanesi che vogliono venire qui, perché Busto è comoda e bella, oppure gente che è forse è bene che vadano altrove?».

In conclusione l’intervento di Paola Reguzzoni è suonato per una parte  come un grido d’allarme sul tema della sicurezza e per l’altra parte come una critica all’operato dell’amministrazione.

 

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