Rescaldina, delitto Maltesi Fontana interrogato ancora: “Sono un vigliacco. Mi vergogno”

Davide Fontana

RESCALDINA – “Sono un vigliacco, mi vergogno per ciò che ho fatto e per non avervi chiamato subito”. Queste le parole pronunciate da Davide Fontana (nella foto), il 43 enne che ha ucciso e fatto a pezzi la vicina di casa Carol Maltesi a Rescaldina tra il 10 e l’11 gennaio, il cui corpo è stato ritrovato la scorsa settimana a Brono sezionato in 15 pezzi.

Il terzo interrogatorio

Quello di oggi, mercoledì 6 aprile, reso davanti al Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Carlo Nocerino è il terzo interrogatorio di Fontana. L’uomo è stato fermato dai carabinieri di Brescia nella notte del 29 marzo scorso. Ha ammesso di aver ucciso a martellate la giovane vittima, 26 anni, di averla finita con un fendente alla gola e di averne conservato il corpo fatto a pezzi per quasi tre mesi in un congelatore acquistato dopo il delitto.

Il crollo emotivo

Fontana è stato ascoltato per oltre cinque ore: ha risposto a tutte le domande degli inquirenti e si è detto assolutamente pentito. Durante l’interrogatorio “ha avuto un crollo emotivo“, ha riferito all’Ansa l’avvocato Stefano Paloschi, legale del 43enne “si è dato più volte del vigliacco per non aver avuto il coraggio di chiamare subito le forze dell’ordine“. Nelle cinque ore di colloquio gli inquirenti hanno cercato riscontri rispetto alle prove del delitto repertate a casa della vittima e a quanto già detto in precedenza dallo stesso Fontana.

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