Palaginnastica, bando entro il 2022. Il sindaco di Busto: «Poi forse lavori a step»

Il progetto originario del palaginnastica

BUSTO ARSIZIO – «Per il palaginnastica abbiamo già pronto l’ennesimo progetto di massima, sicuramente il bando per avviare i lavori partirà entro il 2022, ma per via dei prezzi “drogati” dal caro-materie prime non sappiamo ancora se faremo tutto subito o se interverremo a step». Sono le parole con cui il sindaco Emanuele Antonelli, nel corso della relazione sul rendiconto di gestione ieri sera 5 aprile in commissione bilancio, ha descritto lo stato dell’arte dell’operazione-Palaginnastica a Beata Giuliana.

«Palaginnastica come vuole la Pro Patria»

Il sindaco Emanuele Antonelli in commissione via Zoom

Antonelli ha annunciato che «è stato fatto l’ennesimo nuovo progetto di massima per partire con il bando, che sicuramente partirà nel corso di quest’anno». Niente più sogni di gloria come ai tempi del Campus, ma il sindaco ha assicurato che «il Palaginnastica non sarà ridimensionato. Sarà fatto esattamente quello che la società (la Pro Patria Bustese Sportiva, ndr) ci richiedeva». Il problema ora sono i rincari delle materie prime che stanno impattando in modo notevole sulle opere pubbliche: «Prezzi drogati, è aumentato tutto – sottolinea Antonelli – andranno rivisti più che altro i tempi e stiamo cercando di concorrere ad altri fondi del PNRR».

Il nodo del bando PNRR

Maurizio Artusa

Già, il PNRR. Busto aveva provato a bussare alla Federginnastica per rientrare nel bando sugli impianti sportivi, pubblicato non più tardi di due settimane fa. Ma i Comuni pretendenti sono già molti. «La Federazione ha già 25 progetti candidabili – rivela l’assessore allo sport Maurizio Artusa, che ha parlato del tema alla conferenza stampa del trofeo Lions Host sollecitato da Alberto Riva, già assessore ai lavori pubblici della prima giunta Antonelli, sugli impianti per lo sport disabili – proprio stamattina il presidente ANCI Decaro, sindaco di Bari, ha scritto al sottosegretario allo sport Valentina Vezzali per chiedere di sbloccare questo problema».

Il rebus di Palazzo Gilardoni

Il Comune vuole puntare sulla linea di finanziamento degli “impianti di interesse delle Federazioni” perché darebbe accesso ad un massimo di 4 milioni di euro di fondi PNRR, mentre l’altra opzione (impianti polivalenti per almeno tre discipline) potrebbe garantire fino a un massimo di 2,5 milioni. «Noi a bilancio abbiamo 5,5 milioni e potremmo arrivare a più di 9 milioni – fa notare Artusa – in alternativa potremmo “abbinare” la ginnastica agli sport disabili e ad un’altra disciplina. Stiamo valutando con il sindaco qual è la soluzione migliore per partecipare al bando». Ancora da definire anche se far rientrare lo “scheletro” del palaghiaccio nel progetto Palaginnastica o se rimanere all’idea originaria, come già nel Campus, di un impianto per la ginnastica a sé stante, per poi pensare ad un utilizzo polivalente per l’ormai ex palaghiaccio.

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