Lara Comi torna libera: lo ha deciso il tribunale del Riesame

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MILANO – L’ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi torna libera. Lo ha deciso, oggi giovedì 5 dicembre, il Tribunale del Riesame di Milano che, come spiegato dal suo difensore, l’avvocato Gian Piero Biancolella, che aveva presentato il ricorso, ha revocato l’ordinanza di arresti domiciliari eseguita a suo carico il 14 novembre in una tranche della maxi indagine Mensa dei poveri. «Ero certo che oltre 5 ore di interrogatorio, i documenti prodotti e due ore di discussione al Riesame avevano lasciato il segno», ha spiegato il difensore.

Orrigoni chiede di tornare libero

Comi era comparsa davanti al Riesame lo scorso 3 dicembre. In tribunale l’ex europarlamentare era apparsa sorridente e serena. Oggi, venerdì 5 dicembre, la decisione dei giudici milanesi le ha dato ragione. Sempre il 3 dicembre era trapelata la notizia di nuovi presunti illeciti a suo carico, con la procura che aveva chiesto di mantenere la misura di custodia cautelare nei confronti dell’ex europarlamentare. La procura aveva sostenuto questa posizione perchè, anche se è vero che non ha più incarichi, grazie alla sua “rete relazionale, trasversale fra alti livelli politici e imprenditoriali”, come aveva già scritto il gip Raffaella Mascarino, potrebbe commettere altri reati dello stesso genere.

Zingale pronto a parlare

Ieri è stata invece depositata la richiesta di revoca della misura di custodia cautelare, o in subordine di attenuazione della stessa, per Paolo Orrigoni, ex consigliere comunale varesino, ex candidato sindaco della Lega a Varese, ex patron di Tigros. Orrigoni era stato arrestato e messo ai domiciliari lo stesso giorno di Comi, in carcere invece era finito invece Giuseppe Zingale, ex direttore generale di Afol Città Metropolitana. «Il mio assistito – spiega il legale di Orrigoni Federico Consulich – Ha atteso che tutto l’iter per le dimissioni da ogni incarico venisse completato prima di depositare l’istanza». E’ plausibile che entro l’inizio della prossima settimana il gip possa esprimersi sulla richiesta dell’ex Ad di Tigros. Zingale ha invece rinunciato al ricorso al Riesame chiedendo di essere interrogato dal pm.

Infine la procura potrebbe depositare prima di Natale il 415 bis, l’avviso di conclusione delle indagini, per gli 11 indagati ai quali è stato rigettato il patteggiamento: tra questi spiccano i nomi Alberto Bilardo e Alessandro Petrone, uomini di fiducia di Nino Caianiello, ex Ras di Forza Italia in provincia di Varese, considerato dagli inquirenti il burattinaio del sistema corruttivo e di nomine pilotate al centro dell’indagine.

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