Rimpastone a Fagnano: spunta Elisabetta Bombaglio e torna in auge Marco Farè

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FAGNANO OLONA Elisabetta Bombaglio e Marco Farè. Sono questi i nomi degli “esterni” sui quali sindaco e maggioranza stanno lavorando per mettere a punto il rimpastone. Che non si ferma certo alla commercialista e all’architetto, poiché, come confermano su più fronti gli insider di Più Fagnano, Elena Catelli è intenzionata ad azzerare la giunta e ripartire. Obiettivo condiviso, più o meno ufficialmente, da gran parte del centrodestra locale. E, se la cosa è vera, significa che dell’attuale squadra di governo non rimarrà nessuno.

Il nome nuovo

L’ipotesi Farè era già saltata fuori nei giorni successivi alla vittoria elettorale. Una carta poi rimessa nel mazzo per una serie di veti, che però ora pare non abbiano più ragioni di esistere. La situazione, infatti, è cambiata e si è molto complicata. Tanto che il mega rimpasto viene vissuto dalla squadra di governo come l’ultimo tentativo per trovare unità, slancio e capacità programmatiche e amministrative. Insomma, detto in maniera più semplice e in quattro parole: per non andare a casa. Il nome di Elisabetta Bombaglio ha invece sparigliato. E pare abbia già trovato un buon consenso nella stessa maggioranza.

E’ però ancora presto per dire che la coppia Farè – Bombaglio entrerà in giunta. Anche perché in questi giorni Elena Catelli sta parlando, seppur non ancora in maniera collegiale, con i vari referenti e riferimenti dei partiti politici che la sostengono. L’obiettivo è ascoltare il punto di vista e i suggerimenti, per poi cercare di fare un sintesi. E dare vita al complesso giro di valzer.

Porta girevole

Per due nomi che entrano al Castello è chiaro che ce ne devono essere due che escono. E, stando alla coppia Bombaglio – Farè, secondo le indiscrezioni gli assessori con la data di scadenza dovrebbero essere Monica Conte, l’esterna che ha seguito il Bilancio, e Gabriele Moltrasi ai Lavori pubblici. Ma lo schema alla quale si sta lavorando in Più Fagnano contempla anche altri cambi. Al momento non ancora del tutto maturi, che richiedono ulteriori passaggi politici. E diplomatici.

È su questo duplice fronte che il sindaco sta lavorando, poiché il motore del centrodestra fagnanese è “spompo”. Ma metterci mano, seppur i problemi siano chiari, non è semplice. Ad esempio, in maggioranza, ma anche in Lega, hanno già dato l’ok per il taglio dell’assessore Fausto Bossi, il quale però è anche segretario della sezione e quindi un interlocutore politico del sindaco. Ciò significa che Bossi dovrebbe dare da segretario politico l’ok definitivo al taglio di se stesso in giunta. Sembra un po’ un paradosso, ma in sostanza è così.

Il disgelo

E ancora: in molti danno come a “fine corsa” anche l’attuale vice sindaco. Su chi entrerà al posto di Piera Stevenazzi c’è ancora riserbo. I sussurri buttano lì il nome di Giacomo Navarra, l’eletto bistrattato in campagna elettorale e al momento di fare la giunta, e il più abbonato in consiglio e allineato in maggioranza.
Al punto che un’eventuale “chiamata” suonerebbe come un’inversione a pericolosa, che non è detto possa andare in porto. E’ vero però che il disgelo nei confronti del colonnello di Forza Italia è iniziato. Sia da parte del sindaco, sia da parte di quei leghisti che non hanno mai messo particolari veti sul nome del dottore. Ma da qui a dire che sia già primavera ce ne corre.

Bocca asciutta

In mezzo a tutta questa partita di giro c’è chi rischia di rimanere senza rappresentanti in giunta, ma pur sempre con due consiglieri: è’ Fratelli d’Italia.
Claudia Guaglianone, infatti, difficilmente verrà risparmiata. All’assessore all’Istruzione non vengono imputate colpe particolari, pagherebbe l’inesperienza imputabile alla giovane età. Motivo per cui anche il consigliere di Fdi Federico Fasolino, anch’egli alla prima esperienza, risulterebbe fuori gioco. Insomma, i “fratellini” d’Italia potrebbero restare in consiglio per farsi le ossa ed evitare di essere bruciati.

Paura e logica

La partita da giocare è davvero complessa. Quale possa essere l’esito finale, non è possibile prevederlo. Quel che si può dire è che, a puntellare la logica con cui si sta mettendo a punto lo schema, ci sia anche la paura di fare flop. Non tanto da parte del primo cittadino Elena Catelli che, anche se recentemente ha alzato il piede dall’acceleratore, in passato ha già mostrato di essere decisionista. Quanto nel centrodestra fagnanese, consapevole che mandare a carte quarantotto la baracca una seconda volta significherebbe la fine politica di un progetto che si è dimostrato vincente. E anche di molti esponenti che ci hanno messo la faccia.

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