Ripresa post-Covid, ospedale, Pnrr: le sfide di Antonelli. E apre alla «collaborazione»

BUSTO ARSIZIO – «Giuro di osservare lealmente la Costituzione italiana». Indossando la fascia tricolore, il sindaco Emanuele Antonelli ha aperto così ufficialmente le “danze” del suo secondo mandato in sala consiliare. Aprendo alla «collaborazione» con «tutte le forze politiche che siedono in consiglio», perché il PNRR è «una scommessa da vincere a tutti i costi» per la ripresa della città, ma è anche «una sfida complessa» da affrontare. Una apertura, quella del sindaco, che però è condizionata: «Se per una volta lasciamo indietro le ideologie e il giardino di casa propria, se si vuole realmente collaborare senza pensare che il successo o gli insuccessi di questa amministrazione siano il successo o insuccesso personale di qualcuno, se ogni tanto al posto di “no” condizionati si passi a dei ragionamenti che portino a costruire qualcosa per il bene dei nostri cittadini, allora noi pensiamo che si possa davvero collaborare. Noi ci proveremo».

Il giuramento e il discorso

«La Busto che immaginiamo per i prossimi cinque anni – ha affermato Antonelli – è una città attrattiva, attenta ai bisogni, sostenibile, congruente con gli obiettivi del PNRR. Una città accogliente verde, sicura, moderna, smart, in cui si percepisca davvero un miglioramento nella qualità della vita per tutti. Una città fiera, finalmente consapevole del suo ruolo a livello nazionale, capace di valorizzare le sue eccellenze e capace di rendere concrete le potenzialità che esprime in ogni campo».

«Dobbiamo rimboccarci le maniche» ammette il sindaco, che ricorda che «proprio perché gli elettori ci hanno premiato, dobbiamo continuare il percorso, portare a termine gli ambiziosi progetti avviati e pianificare nuovi obiettivi». Nel suo discorso di insediamento, durato una decina di minuti e interrotto solo dall’applauso per l’ingresso in aula del capogruppo di Forza Italia Orazio Tallarida, richiama più volte alla crisi sanitaria e alle sfide della ripresa. In particolare, «le opportunità» del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Con un accenno importante al tema caldo dell’ospedale: «Dobbiamo continuare a discutere con sempre più forza del nuovo ospedale, ma anche farci sentire sulle condizioni attuali del nostro ospedale, abbiamo il dovere di amplificare il grido di dolore che ogni giorno mi viene rivolto dagli operatori del settore. Durante il periodo terribile del Covid li chiamavamo eroi, ma poi non li abbiamo assolutamente trattati da eroi».

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