La brughiera in foto: «Prima che la ferrovia Malpensa-Gallarate la distrugga»

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CASORATE SEMPIONE – Sensibilizzare all’attenzione e alla salvaguardia del patrimonio naturale. Questo l’obiettivo della mostra fotografica dei lavori raccolti con il contest “Schegge di Brughiera”. L’obiettivo era immortalare scorci del bosco nell’area interessata al progetto della linea ferroviaria per unire il terminal 2 di Malpensa con Gallarate. Per la precisione, tra Casorate Sempione, Cardano al Campo e la Città dei Due Galli.

La mostra

L’esposizione è in programma per il 20 e 21 novembre, nella sede del fotoclub “Il sestante” a Gallarate. Il sabato sarà visitabile dalle 16.30 alle 19, con la premiazione dei concorrenti alle 17, sia della categoria “contest” (con requisiti più tecnici per la qualità delle immagini), sia per la sezione “libera” aperta a tutti. Mentre domenica le porte saranno aperte al pubblico dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19. A promuovere il concorso erano stati il comitato Salviamo La Brughiera di Casorate, il fotoclub “Il sestante”, l’Acli Gallarate, Il Fai delegazione del Seprio, Legambiente Gallarate, gli Amici della natura Varese, il Circolo Laudato Sii di Busto Arsizio e Gallarate.

L’impatto del cantiere

L’obiettivo è di puntare i riflettori sulle zone verdi lungo il potenziale tracciato della ferrovia. Proprio quella zona che «rappresenta un importante elemento di mitigazione e preservazione della biodiversità oltre che una risorsa per le attività ricreative e di rigenerazione a contatto con la natura», scrivono in una nota gli organizzatori. Sottolineando quanto sia stata «un’esperienza preziosa nei recenti mesi di limitazione agli spostamenti, consentendo a molti di avvicinarsi, forse per la prima volta, a questi luoghi». Nello specifico, si tratta di «un verde periurbano interposto tra i nostri comuni, prezioso e fragile, in continuità e parte del territorio del Parco del Ticino. E sottoposto alla pressione della mai arrestata urbanizzazione e delle progettualità infrastrutturali». E affondano: «L’impatto del cantiere del raccordo ferroviario cancellerà e trancerà sentieri, campi coltivati, boschi e brughiera, oltre agli spazi delle attività umane che vi si svolgono ed hanno sede (in primo luogo le numerose attività equestri), un tessuto connettivo e protettivo che rischiamo di sacrificare e perdere definitivamente».

Obiettivo: la salvaguardia dei luoghi

Nel frattempo, proseguono le iniziative dei comitati – sono tutt’ora aperti i ricorsi dei Comuni di Casorate e Cardano e di Legambiente – in opposizione alla realizzazione di un tratto di ferrovia «che molti giudicano poco necessario (o inutile), e soprattutto non sostenibile». E ancora: «Abbiamo cercato di portare lo sguardo su questi luoghi come primo passo per una maggiore presa di coscienza ed iniziativa per la loro salvaguardia. Che è difficile da conseguire in assenza di strumenti di verifica complessiva degli impatti (manca un Piano d’area e la conseguente Vas) e ogni singolo progetto diviene un tassello di un insieme che va via via a erodere il nostro territorio senza una reale tutela ed indirizzo».

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