RIVOLTA IN CUCINA CON BIGMATCH: “Sfarzo rossonero contro Pan Del Mej”

Paolo Rivolta

Il Derby. La stracittadina. I “casciavit” contro i “bauscia”, insomma Milan contro Inter.
Come nel calcio, anche la cucina meneghina è sempre stata bipolare. Da una parte la gastronomia sfarzosa dei Visconti e degli Sforza e il regale panettone, dall’altra i piatti popolari come la “busecca” e la povera ma buonissima “miàscia” (torta di pane) fatta appunto con il pane raffermo.
Nel calcio lo stesso; le coppe Campioni, tante per il Milan, il Triplete per i nerazzurri, l’Inter di Herrera e poi gli anni bui della duplice serie B rossonera o il grigiume fine anni 90 nerazzurro.Ma torniamo al 2019. All’andata per i nerazzurri è finita come meglio non avrebbe potuto: Icardi al 92esimo, gol, palla al centro e fischio finale. Un po’ come offrire agli ospiti l’ultimo cucchiaio di risotto (scusate ma il derby risveglia i sapori più nostrani, in abiti da gran gala ma pur sempre in famiglia) e veder che nessuno ne approfitta, forse per timidezza o galanteria, e quindi ritrovarselo nel proprio piatto. Divino, proprio come vincere il derby al 92esimo. Icardi non ci sarà questa volta, la vicenda è stranota ed ormai noiosa. I greci dicevano “panta rei”. Ecco, appunto. Davanti ci sarà Lautaro “El toro” Martinez e sull’altra sponda Piatek con le sue pistole cariche. Inter decimata, ferita dalla recente eliminazione UEFA e impaurita dai dieci risultati utili consecutivi dei rossoneri. I nerazzurri paragonabili ad un piatto di riso in bianco, scotto e insipido. I rossoneri, al contrario, in piena forma, come un risotto alla milanese, colorito, tosto e bello carico di burro. Stesso discorso per i due chef: l’uno, Gattuso, vestito a festa con la divisa nuova e le proprie iniziali ben cucite sul petto. Spalletti con una divisa un po’ strettina ed ancora padellata della frittata di due giorni fa. Un consiglio allo chef nerazzurro? Prenda spunto dal “pan del mej” ottimo dolce rustico milanese, preparato nel XVII secolo con la farina di miglio per sopperire alla mancanza della più pregiata farina frumento, proprio come Spalletti dovrà sopperire alle assenze celebri di Nainggolan, Icardi e forse Brozovic. Altro menù in casa rossonera, Gattuso dopo aver rischiato di non mangiarlo a Natale, ora si può permettere di servire il sontuoso panettone con tanto di cremina al mascarpone, anche nel periodo pasquale. Son gusti eh. Lo chef rossonero può addirittura apparecchiare il Milan con le posate della festa, tre forchette e tre coltelli e servire un menù ricercato e costoso. Attenzione però, proprio la tradizione e meneghina ci insegna che non sempre la cucina sfarzosa soddisfi i palati come quella semplice e casereccia. Il Derby milanese è unico in Italia anche per il suo pubblico raffinato, appassionato ed a tratti un po’ snob, che si incammina verso lo stadio con il cuscinetto sottobraccio e la sciarpa della propria squadra annodata come fosse una cravatta. Ora basta con il sentimentalismo, torniamo in cucina.Come gustarsi il derby?Domenica sera. Lucidate il servizio della nonna, quello con tanto di porta tovaglioli in argento. Mettete in fresco la “bottiglietta” di prosecco per l’antipasto. Poi carne di vitello, pangrattato e tanto burro e sotto con i fornelli, piatto principale “l’orecchia d’elefante”. Come contorno carote lesse e poi saltate in padella e patate al forno.E il dolce? Vabè dai, se vi è avanzato un panettone dai cesti natalizi, mettetelo in forno a 70 gradi e servitelo con della cremina di mascarpone…si, ma non ditelo a Gattuso.Buon appetito e…buon derby a tutti.

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