RIVOLTA IN CUCINA CON BIGMATCH: Finger Food Dybala e il timballo rossonero*

Paolo Rivolta 

Juve Milan, sabato alle 18.
Da una parte i primi della classe, dall’altra una nobile decaduta, un po’ come quei ristoranti anni ’80 che alle pareti mostrano malinconici, agli ormai quattro clienti presenti, le fotografie dei VIP che hanno mangiato lì, proprio su quei tavoli…già, ancora gli stessi tavoli.
Lo stato d’animo del Milan è uguale a quello del vecchio ristoratore che per non chiudere l’ennesima annata in rosso, si batte per un posto in Champions League. Ormai stanco però, confuso e con gli occhi lucidi.

E l’allenatore Gattuso ?

Il mister rossonero che soltanto tre settimane fa mangiava ancora il panettone post natalizio e si apprestava a preparare un menù d’eccezione per il Derby (ma poi “l’ha ripresa Vecino”), ora è obbligato a contare gli ingredienti e cercare di mettere insieme la cena.
Gattuso costretto a scongelare Borini, rivitalizzare Suso e soprattutto ad affidarsi alla santità di Piatek. Un po’ come servire ad una tavolata di ospiti viziati un timballo con gli avanzi del cenone della sera prima. Puoi fingerti anche Lord e farla passare come una cena tipica inglese, ma sempre un timballo rimane. E pensare che gli inglesi ne hanno fatto un piatto nazionale. Vabè, inglesi, appunto.

E il menù bianconero ?

Tutt’altre le materie prime per lo chef Allegri. Si spazia dal coniglio nostrano Bonucci, per passare al giovane vino toscano Bernardeschi e finire con il finger food Dybala, che, proprio come il cibo finger è stuzzicante, saporito, di moda sicuramente, ma che fino in fondo non convince mai come la concretezza di una costata al sangue Mandzukic.
Sulla carta tra Juve e Milan non c’è storia, ma si sa che con il Diavolo non si deve scherzare mai, e chissà che il grintoso Gattuso, con un piatto semplice e della tradizione, la musica giusta e un paio di cameriere un po’ scollate, di quelle che piacevano alla vecchia proprietà, non riesca a far rivivere a quei quattro clienti una serata da leoni, come ai tempi passati.
Attenzione però a non esagerare, perché si sa, se non si ha il fisico tonico, va a finire che “alla sera leoni e alla mattina c…”

Come gustarsi il big match ?

Sabato sera, si gioca alle 18.00, l’orario è quello dell’aperitivo.
Consiglio per iniziare uno spritz, con l’Aperol.
Quattro stuzzichini. Un altro spritz, sempre Aperol.
A metà del secondo tempo, scaldate la piastra e “uscite” la costata da 800 gr. che avete comprato per l’occasione. Sale grosso dosato come lo chef turco Nusret Gokce. Cottura 7 minuti per lato. Il tutto accompagnato da un quartino (pronunciato alla piemontese) di vino rosso.
Buon appetito e…buon big match.

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