BUSTO ARSIZIO – «Basta con gli stranieri delinquenti. Vengono qui da noi perché nei loro paesi li metterebbero in galera e butterebbero via la chiave. Buttiamoli fuori da Busto. Anzi dall’Italia e dall’Europa. Vogliamo solo gente che vuole metter su famiglia, rispettare le leggi e lavorare. Per il resto pugno duro». L’attacco dell’assessore alla Sicurezza Massimo Rogora arriva dopo l’arresto del cinese che ha molestato in stazione una ragazzina.
Un plauso ai cittadini
«Innanzi tutto voglio ringraziare quei cittadini che sono subito intervenuti e hanno permesso di prendere quell’uomo – dice Rogora – Un gesto da sottolineare, poiché spesso, in situazioni simile si sente parlare di indifferenza o paura di intervenire. Qui a Busto invece abbiamo avuto la dimostrazione di quanto sia importante il contributo delle persone. Un po’ come nei servizio di controllo di vicinato, dove nel rispetto dei ruoli, si è creato un bel rapporto di collaborazione tra la gente e le forze dell’ordine».
Poi non bisogna dimenticare il lavoro delle forze dell’ordine: «Stanno lavorando alla grande per continuare a fare di Busto una città sicura. E a tal proposito, sempre in merito all’episodio della stazione, ricordo che stiamo lavorando, anche con il prefetto per ripristinare un presidio della Polfer. Questo consentirebbe di sgravare polizia di Stato, locale carabinieri, che in questo momento garantiscono comunque un controllo. Si tenga poi conto che sul nostro territorio sono presenti ben tre stazioni, compresa quella di Castellanza. Insomma, avere un presidio consentirebbe di spostare le forze su altre zone della città».
Pugno di ferro con chi delinque
«Per il resto chi commette reati, chi non è in regola con i documenti deve venire immediatamente espulso. Busto non ha bisogno di delinquenti. Se ci sono altri Paesi in Europa che li vogliono se li prendano loro. Insomma ha ragione Salvini e non è una questione di razzismo. La Lega non è contro gli stranieri che vengono qui a lavorare, rispettare la legge e pagare le tasse. Semplicemente non vogliamo i delinquenti».