Rogora a Fratelli d’Italia: «La petizione contro la velocità? Una cosa inutile»

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BUSTO ARSIZIO – «Pensino a casa loro, dove i problemi non mancano. E dove non si capisce bene se hanno un consigliere oppure no, visto che non lo rivendicano mai. Fratelli d’Italia vuol fare una petizione perché su via Mameli e via XX Settembre si corre troppo? Davvero credono di risolvere la situazione raccogliendo firme? Forse farebbero meglio a dare una mano concreta all’assessore, cioè al sottoscritto, che sul problema sta facendo, insieme agli agenti di polizia locale, tutto ciò che è possibile».

Massimo Rogora è un fiume in piena. Anzi una diga che tracima. L’annuncio di indire una petizione da parte di Fratelli d’Italia ha come aperto una falla nel muraglione di contenimento dell’incazzatura dell’assessore.Tanto che Rogora non incassa. Anzi. Rimanda tutto al mittente, o meglio all’alleato di maggioranza a Busto. Al partito della Meloni dice di pensare ai loro problemi. Quali siano questi problemi Rogora non lo specifica. Non è però difficile immaginare a cosa forse si riferisce. Forse alle vicende dell’inchiesta di Lonate e Ferno. Ma su questo Rogora non concede approfondimenti. Tira dritto. E tira anche un’altra bordata, sottolineando la spaccatura interna al partito tra i vertici cittadini e il consigliere comunale. Screzi e divergenze che in tanti, non solo Rogora, dicono esistere.

E infine l’assessore smonta anche l’efficacia che potrebbe avere una petizione: «Non ho bisogno di firme per sapere cosa accade su quelle strade. E poi strano che si fermano a solo due vie di Busto. Forse non conoscono la realtà. Se vogliono posso fare l’elenco delle strade pericolose e sulle quali si corre in città. Viale Boccaccio, via Magenta, via per Lonate, ma anche il centralissimo viale Duca d’Aosta dove sfrecciano anche oltre i 130. Ma cosa credono che noi siamo inermi davanti a chi spinge sull’acceleratore?».

Rogora è piuttosto seccato per l’uscita di FdI: «Credono sia questo il modo per dare una mano? Il problema non è l’attacco, anche se sotto traccia, al sottoscritto. Non è questo che mi tocca. Mi preoccupa invece l’atteggiamento di chi dovrebbe fare fronte comune sulle richieste che porto avanti da tempo, sull’avere più agenti in organico, più strumenti a disposizione, anche legislativi e maggior collaborazione. E’ così che si fa sicurezza e si risolvono i problemi, mica raccogliendo un po’ di firme».

Insomma Rogora fa scudo e difende tutto il lavoro fatto dall’assessorato e dagli agenti di polizia locale: «Ma gli esponenti di Fratelli d’Italia sanno cosa davvero occorre per fare i controlli con il laser? Due pattuglie posizionate, i cartelli d’avviso che si stanno effettuando controlli. Insomma forze umane che non possiamo permetterci, non per mancanza di volontà, ma perché non li abbiamo. Però nonostante questo interveniamo, ogni giorno, sulle strade che sappiamo essere davvero pericolose. Si fa presto a dire che questa o quella strada del centro è come una pista per le gare. Ma senza poi avere in mano i dati dei sinistri, dei feriti, delle vittime di incidenti. Insomma se davvero vogliono maggior sicurezza vengano da me, ci confrontiamo e insieme troviamo il modo per intervenire».

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