Ryanair perde 185 milioni di euro nel suo «trimestre più difficile»

Ryanair bagaglio mano

MALPENSA – «Il trimestre più difficile» in trentacinque anni di storia. Ryanair ha chiuso il primo trimestre dell’anno fiscale 2020-’21 (al 20 giugno) con una perdita netta di 185 milioni di euro a causa dell’impatto della pandemia sul settore del trasporto aereo.

Un anno impegnativo

Il Coronavirus ha tarpato le ali alla compagnia aerea a basso costo irlandese che da anni viaggia con il vento in poppa. La sua crescita sembrava inarrestabile, tanto che aveva chiuso lo stesso periodo dell’anno precedente con un utile netto di 243 milioni di euro. E invece il Covid presenta il conto: l’azzeramento del traffico aereo durante il lockdown pesa sulle casse della low cost, a tal punto che i vertici – sottolineano in una nota – non sono in grado di fornire alcuna indicazione sugli obiettivi finanziari per il 2021 (che si chiude a marzo). Si limitano a dire: «Sarà un anno molto impegnativo a causa della pandemia».
Dal 23 giugno gli aerei di Ryanair hanno ripreso a volare anche su Malpensa, ma al momento con un numero di rotte – ma soprattutto di frequenze – inferiori rispetto al periodo pre-Covid. In tutto il suo network prevede di operare al 40% del programma normale fino a luglio, passando al 60% ad agosto e circa al 70% a settembre. Prevede inoltre che il traffico per il 2021 scenderà del 60% a 60 milioni di passeggeri da 149 milioni.

La seconda ondata

Ryanair fa sapere inoltre di aspettarsi una perdita netta più contenuta per il secondo trimestre, sempre che la curva dei contagi non torni a risalire: «Non è possibile prevedere quanto a lungo persisterà la pandemia e la nostra paura principale al momento è quella di una seconda ondata in Europa nel tardi autunno, quando comincia la stagione influenzale».

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