Salgono a 3 i casi di coronavirus in provincia. Ricoverati a Busto e a Varese

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VARESE – Salgono a tre i casi di coronavirus accertati in provincia di Varese. Oltre al 74enne ricoverato all’ospedale di Busto, altre due persone positive al covid-19 sono state ricoverate all’ospedale di Circolo di Varese. Almeno uno dei due pazienti sarebbe stato trasferito da un altro ospedale.

Uno dei due pazienti trasferito da altro ospedale

Al momento nulla di più trapela sulla situazione. Non ci sono focolai in provincia di Varese, questo è un dettaglio che viene confermato quantomeno ufficiosamente. La conferma della presenza di tre pazienti positivi al coronavirus negli ospedali di Busto e Varese arriva da una nota divulgata da Regione Lombardia. Ecco i dati resi noti dal Pirellone. Coronavirus: sono 29 le persone risultate positive in provincia di Milano, il 5% dei 531 contagiati lombardi. In base agli ultimi dati comunicati da Regione, Lodi è la prima provincia per numero di contagiati (182, 34%), seguita da Cremona (123, 23%) e da Bergamo (103, 19%). In provincia di Pavia i casi sono 49 (9%), a Brescia 13 (2%). Chiudono la “mappa del contagio” Sondrio e Varese, con tre casi per ciascuna provincia, mentre il 4% dei tamponi positivi (20 persone) è in fase di verifica.

Temo si possa verificare quanto accaduto a Bergamo

«Alcune restrizioni che sono state messe in atto contro la diffusione di covid-19 in Lombardia potrebbero proseguire per un’altra settimana. Queste limitazioni, insieme alla risposta tempestiva della Regione e degli ospedali non interessati dall’emergenza, potrebbero consentirci di far fronte alle necessità assistenziali dei pazienti». A promuovere gli interventi di “contenimento” della diffusione dell’infezione, «anche se poco graditi alla popolazione», è Paolo Antonio Grossi, infettivologo dell’Asst Sette Laghi e dell’università dell’Insubria di Varese. «La nostra provincia  – ha aggiunto, intervenendo in conferenza stampa a Milano – in questo momento non è interessata dalla diffusione dell’infezione, ma personalmente temo molto che nei prossimi giorni si possa verificare quanto già si è osservato in altre province come Bergamo e Cremona, dove in poco tempo si è passati da zero a un numero molto elevato di casi. Dobbiamo cercare di fronteggiare quello che potrebbe avvenire».

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