L’ultimo saluto a Taglioretti: da lassù marca stretto la Pro Patria e Busto

L'ESEMPIO DI PIPPO

Il tigrotto Pippo Taglioretti

FAGNANO OLONA – L’ultimo saluto a Pippo Taglioretti, domenica allo stadio “Speroni” con un accorato minuto di silenzio ed uno striscione pieno di riconoscenza (389 volte… ciao Pippo) e stamattina alla Chiesa San Giovanni in Bergoro alla presenza della Pro Patria di Patrizia Testa, di capitan Riccardo Colombo e di tanti altri cuori tigrotti, è stato un condensato di emozioni difficili da raccontare e spiegare. Solo chi ha indossato la maglia biancoblù o chi ama questi due colori può capire cosa stia realmente passando la piazza tigrotta, da sempre legata profondamente alla sua squadra dalla storia gloriosa, ma al momento prigioniera di un presente che più assurdo non si può, specie dopo anni virtuosi ed orgogliosi targati Patrizia Testa.

Il peso stimolante della storia

La reazione a riccio della tifoseria verso la proprietà campana, il ricordo di quello che ha rappresentato un difensore roccioso e insuperabile come Pippo Taglioretti, la contestazione degli ultras verso Sgai e la disponibilità di Patrizia Testa a porre rimedio all’errore commesso sono segnali importanti di una piazza magari fiaccata dall’ennesima traversia societaria (proprio quando la Pro sembrava in mani sicure…), ma non ancora disposta ad alzare bandiera bianca. Forse per quello spirito tigrotto che la sua gente – anche in tempi numericamente difficili – ha ancora nell’animo; o forse per quell’incredibile storia tanto ingombrante nei confronti, quanto stimolante nel non arrendersi mai.

Javorcic: verso la B di Busto? No di Bolzano

Ora però la Pro Patria – in attesa di essere ripresa da Patrizia Testa – e Busto Arsizio – la sesta città della Lombardia – devono davvero capire cosa vogliono essere da grandi. Perso ancora una volta il treno della serie B (con Ivan Javorcic che proprio ieri ha festeggiato un compleanno da capolista a Bolzano e non a Busto) la Città – intesa come politica prima ancora che imprenditoria – deve capire se vuole vivere solo di ricordi con la solita paura di volare o se invece vuole magari provare a rinverdire i fasti di un passato, ben rappresentato dagli industriali della Vecchia Manchester d’Italia e dalle gesta calcistiche dei suoi indimenticabili tigrotti, capeggiati appunto dal recordman di presenze Pippo Taglioretti, il tigrotto dallo sguardo dolce e profondo, rimasto sempre coi piedi per terra tanto da lavorare di mattinata (era una sorta di Geppetto del legno) ed allenarsi di pomeriggio.

Busto Città Europea dello Sport

Al Sindaco Antonelli, inteso come punto di riferimento credibile e autorevole per l’imprenditoria del territorio (a Busto potremmo fare l’elenco delle imprese con fatturati milionari), chiediamo insomma di rimettere la Chiesa al centro del villaggio, come face Giorgetti con il suo Varese nella sua Varese. La Pro Patria, al momento nelle mani di una proprietà addirittura napoletana, al momento con le giovanili costrette a giocare fuori provincia e al momento senza nemmeno un parcheggio stadio, non merita una situazione del genere. Non lo merita la sua storia, fatta di uomini-campioni come Pippo Taglioretti. E non lo merita nemmeno Busto, specie in vista del 2023, in cui sarà chiamata ad essere Città Europea dello Sport. L’obiettivo sembra lontano anni luce, ma la sfida è lanciata…

Saluto Taglioretti Pro Patria Busto – MALPENSA 24