Salvataggio Pro Patria: via ai negoziati. Alberti in campo a Napoli

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BUSTO ARSIZIO – Sarà l’ex portiere tigrotto David Alberti a rappresentare in quel di Napoli la cordatina bustocca (che aspira a diventare cordata) chiamata a riportare a casa la Pro Patria, finita nelle mani campane del Consorzio Sgai. Una sintesi magari grossolana ma sicuramente d’impatto che prelude una trattativa per nulla scontata, nonostante la piena disponibilità preannunciata da Domenico Citarella e dal legale della controparte, l’avvocato Antonio Muro; e per niente facile, vista la gravosa posta in palio (103 anni di storia e l’immagine di una Città e dei suoi rappresentanti politici) e la richiesta di partenza: 1 milione di euro, di cui ad occhio e croce circa 700 per adempiere alle scadenze federali e contributive di fine giugno.

Chi era Alberti

Forse in pochi se lo ricorderanno, ma negli anni dell’Interregionale, nello specifico stagione 1994/1995, Alberti fu un numero uno atipico, per via di una maldestra regola sull’utilizzo dei giovani che venne immediatamente aggirata dai club (per la serie fatta legge, trovato l’inganno). Un titolare da sessanta/cento secondi a partita: giusto il tempo che la palla uscisse o che il gioco si interrompesse per effettuare il cambio (nel caso della Pro con Salzano).

E chi è Alberti

Sebbene Alberti non abbia certo potuto lasciare un grande segno nella storia calcistica biancoblù, pur avendo giocato da referto più di 30 partite da titolare, David è rimasto molto legato alla Pro. Vuoi per il grande spogliatoio di quei tempi (era la Pro di Campo e Venturini dell’imperatore Polizzotto, Buzzetti, Albore, Aquilante, De Paolo, Zico Zago, Alessio, Foresti, Lupi, Erba e tanti altri). Vuoi per la chat di gruppo con cui i tigrotti degli anni novanta tutt’ora si sentono e tutt’ora organizzano una/due volte all’anno cene/pizzate (rigorosamente dal Feroce) non senza aver fatto prima una capatina al Pro Patria Museum. E pare che proprio Alberti, attualmente imprenditore non solo nell’ambito dell’investigazione privata, non abbia avuto la minima esitazione ad assumersi l’onere (e l’onore) di provare a salvare la Pro Patria.

Negoziati in salita

Da qui a dire che Alberti (che rappresenta un pool del territorio) riuscirà nell’impresa è avventato, anche perché lo stesso David non sembra certo essere l’imprenditore con mezzi tali per poter rilevare e gestire una società di serie C. Così come mettere tante teste assieme – sempre ammesso che si riesca ad arrivare al fantomatico milione – non è facile come a dirsi. Di sicuro l’incontro all’aeroporto di Napoli servirà per rompere il ghiaccio, per guardarsi in faccia e per capire quali e quanti margini di trattativa ci siano.

Binario salvezza

Intanto a Busto, dove alcuni selfie di festa per il Milan sono sembrati quantomeno fuori luogo visto il momento di crisi in cui versa la vera e unica squadra della città, iniziano a spargersi le immancabili fanta-voci. Da Giulini che, in caso d’addio al Cagliari, tornerebbe al suo primo amore da bambino; a imprenditori non del territorio, ma nelle immediate vicinanze, intenzionati ad investire la propria passione per il calcio nella maglia più bella del mondo. Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi, ma chissà che un giorno anche la Pro Patria, dopo aver perso un’infinità di treni (da ultimo quelli diretti ad Ascoli e Novara), non possa trovare il suo binario.

Pro Patria David Alberti – MALPENSA